Quei migranti veneti truffati dagli "scafisti". Avevano venduto tutto quello che avevano per partire, ma vennero rispediti a casa

Domenica 1 Ottobre 2023, 10:38 - Ultimo aggiornamento: 17:00

LA TRUFFA AI MIGRANTI DI MOGLIANO E VILLORBA


Qualcuno però non ce l'ha fatta. Lo testimonia un documento datato 11 maggio 1877 con il quale il prefetto di Treviso Filippo Gilardoni avvisava i sindaci di una truffa in cui erano incappati gli aspiranti migranti di Mogliano e Villorba. Il fenomeno, evidentemente, era stato segnalato a quanti volevano partire, ma senza successo. «A nulla valsero - si legge nel documento - i consigli ed i suggerimenti dati da questo ufficio e dalle Autorità locali per indurre una gran massa di contadini di Mogliano-Veneto di Villorba e di altri Comuni a desistere dal proponimento di partire per Genova ed emigrare. Come era da prevedersi, giunti essi a Genova dovettero pur troppo accorgersi che la loro buona fede era stata ingannata da disonesti speculatori, perché, mancando l'imbarco, furono respinti ed obbligati a rimpatriare». I faccendieri dell'Ottocento, in un certo senso, erano gli antenati degli scafisti di oggi, pronti a far perdere le loro tracce una volta incassati i soldi del viaggio ai disperati venuti dal Nordest.

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