L'assessore Gianpaolo Bottacin: «Adesso basta. Non ho mai pensato di lasciare la Lega»

Venerdì 22 Settembre 2023 di Paolo Calia
Leghisti veneti a Pontida

La Lega non la lascia; le lusinghe di Forza Italia non lo toccano; pensa che la lascelta di invitare Le Pen a Pontida andasse spiegata meglio alla base, ma non critica la linea politica da Matteo Salvini.

Eppure da due mesi viene indicato costantemente nel gruppetto di leghisti ritenuti pronti a tradire e lasciare il movimento. E Gianpaolo Bottacin, assessore regionale, adesso sbotta: «Basta, sto vivendo una situazione surreale. Non lo tollero più».

Assessore Bottacin, partiamo dall'inizio: lascia la Lega?
«No, mai pensato. Sono mesi che non parlo eppure, ogni giorno, vengo indicato tra chi è sul punto di passare in un altro partito».

Ma qualcosa avrà fatto. Secondo lei da dove nasce la voce, insistente, che la vuole pronto a passare in Forza Italia?
«Non ho proprio idea. L'unica cosa che mi viene in mente è un appuntamento a cui ho partecipato a San Donà. Dopo la riunione mi sono allontanato assieme a Forcolin. Magari qualcuno ha pensato che fosse un primo contatto con Forza Italia».

E non lo era?
«Ma figuriamoci. Dicono che mi ha contattato Tosi? Non lo sento da anni. Magari lo saluto se lo incontro».

Ma nelle ultime settimane lei ha tenuto atteggiamenti contradditori. Per esempio: a Pontida è rimasto nel pratone.
«È vero: sono rimasto sul prato, assieme ai militanti. E allora? Faccio sempre così. Non sono salito sul palco nemmeno lo scorso anno. E neanche l'anno prima. E non l'ho fatto neppure quando ricoprivo ruolo importanti come capogruppo in Regione o presidente della Provincia di Belluno. E non solo...».

C'è dell'altro?
«L'anno in cui mi sono sposato, a Pontida non ci sono proprio andato. Ma non è dipeso da me: è stato l'anno in cui l'appuntamento è stato spostato da settembre a luglio, proprio nel fine settimana del matrimonio».

Non ha parlato per due mesi, perché ha deciso di farlo adesso?
«Perché ho sentito Finco richiamare me e chi è dato in uscita al rispetto del partito e della linea del segretario votato da tutti. Ecco: non accetto lezioni da chi, a quanto si è letto nei giornali, telefonava a quelli del Pd per mettere in difficoltà Zaia. Non potevo tacere».

Lei continua a essere nel centro del mirino.
«E non me lo spiego. Ma poi: lo sono io ma non lo è il sindaco trevigiano che sta portando in tribunale me e il governatore Zaia per le grave di Ciano. Magari quel sindaco, a Pontida, era sul palco o sul pratone, o non c'era proprio. Non ho visto...».

È in regola col pagamento delle quote alla Lega?
«Credo di sì, forse manca l'ultimo mese. Ma Bitonci mi ha mandato un messaggio dicendo "magari fossero tutti come te"».

Bottacin, ma non è che lei sul palco di Pontida non c'è salito perché c'era Marine Le Pen?
«No. Non solo salito perché non lo faccio praticamente mai».

Ma condivide l'alleanza con la leader della destra francese?
«La linea la sceglie il segretario. Però, in questo caso, forse questa mossa andava spiegata meglio. I militanti sono confusi, non capiscono. Se ci serve questa alleanza basta spiegarlo e a me va bene. Quando Bossi venne a dirci che dovevamo far cadere il governo Berlusconi, ce lo spiegò chiaramente e nessuno ebbe nulla da obiettare».

Ma secondo lei andare con la Le Pen è un errore?
«L'eurodeputato Da Re dice che in Europa non tocchiamo palla. E abbiamo visto quanto conti invece essere protagonisti. In tanti temono che con questa alleanza si corra il rischio di restare ai margini e poi di subire ritorsioni dall'Europa».

Pensa di aver causato dei problemi alla giunta Zaia con tutte le voci sul suo conto?
«Io? Come posso averlo fatto? Ripeto: sono due mesi che non parlo, che me ne sto sotto traccia. È assurdo».

E i rapporti con gli altri assessori dati in uscita, come Federico Caner, come sono?
«In giunta c'è un clima ottimo. Ci siamo riuniti l'altro giorno e abbiamo lavorato in grande armonia».

Con Caner ha parlato?
«Sì. Mi ha preso in giro per il derby perso: agli juventini piace sfottere. Ma ci siamo trovati d'accordo sulla vittoria della Ferrari». 

Ultimo aggiornamento: 16:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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