Mogliano. Bortolato e i suoi fuori dalla Lega: l'opposizione chiede la sfiducia

Lunedì 27 Giugno 2022 di Elena Filini
Bortolato e i suoi fuori dalla Lega: l'opposizione chiede la sfiducia

MOGLIANO - La settimana del terremoto politico a Mogliano, con lo strappo di tutta la giunta meno uno dalla Lega è alle spalle. Ma la diatriba dal botta e risposta tra Davide Bortolato e i suoi e la Lega provinciale di Gianangelo Bof si sposta all'interno del consiglio comunale.

La minoranza, che aveva subito domandato che il sindaco richiedesse agli elettori la verifica del suo indice di gradimento, ha depositato una mozione di sfiducia nei confronti di Bortolato e i suoi. Dal canto loro i consiglieri e gli assessori traghettati nel gruppo misto hanno invece ribadito massima fiducia a Bortolato che ha confermato che l'operatività dell'amministrazione non verrà in alcun modo intaccata. Ma i Dem insistono: Bortolato non rappresenta più l'elettorato che l'ha votato. E quindi non avrebbe i numeri per guidare il Comune di Mogliano.


LA POSIZIONE
«Il 21 giugno 2022 il sindaco e 5 consiglieri comunali su 6 hanno lasciato il partito Lega Nord Salvini Premier, affermando di voler passare dal gruppo consigliare Lega Nord Salvini premier al gruppo misto. Contestualmente 2 assessori su 3 in quota Lega Nord Salvini premier dichiaravano pubblicamente di lasciare il partito. Tale decisione, seppur legittima, altera sensibilmente la rappresentanza consigliare rispetto all'esito delle elezioni amministrative del 2019, poiché la prima lista in città con 3.568 voti (24,71%) viene di fatto fortemente ridimensionata e quasi annullata» recita la mozione depositata da Giacomo Nilandi e dai consiglieri di minoranza. L'abbandono da parte del sindaco della compagine che gli avrebbe garantito l'elezione viene ritenuta «un vero e proprio schiaffo in faccia al voto di un quarto degli elettori. Quindi una volta avvenuto il passaggio annunciato dei cinque consiglieri al gruppo misto, ci si ritroverà di fronte di fatto a una nuova maggioranza politica, diversa da quella uscita dalle urne. Crediamo che un cambio del quadro politico così sostanziale determini la necessità di un nuovo voto popolare per essere legittimato», riprendono i Dem che specificano come si sarebbero aspettati le «doverose dimissioni da parte del sindaco, al momento non ancora pervenute per evidenti ragioni di opportunità politica: Bortolato sa benissimo che senza il supporto della Lega (prima sedotta e poi abbandonata quando non gli serviva più) non sarebbe rieletto e si deve cercare di arrabattare fra i tanti offerenti del mercato politico che bussano alla sua porta». Da qui una situazione complicata che l'opposizione definisce di «stallo istituzionale» e la maggioranza invece «di cambio politico che però non inficia anzi migliorerà l'operato amministrativo».


LA MOSSA
Per affrontare questa questione e chiarire se i numeri esistano in consiglio comunale l'opposizione ha presentato una mozione di sfiducia e chiesto la convocazione straordinaria del consiglio comunale. «Solo istituzionalizzato questa crisi-conclude Nilandi- sapremo se Bortolato ha o meno una minima legittimità politica nel proseguire il suo mandato amministrativo e come si vorrà comportare La Lega nei suoi confronti con l'unico consigliere che gli rimane».
 

Ultimo aggiornamento: 14:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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