«Gare al ribasso o tariffe? Lavori pubblici bloccati»

Giovedì 25 Aprile 2024, 12:34 - Ultimo aggiornamento: 13:13


COS'È SUCCESSO


Esempi pratici, come ricorda il direttore di Anci Veneto, ce ne sono. E sono contraddittori. Il 28 febbraio 2024 l'Anac ha sostanzialmente ritenuto prevalenti le norme del codice degli appalti su quelle della legge sull'equo compenso ai professionisti. Ma il 3 aprile 2024 una sentenza del Tar del Veneto ha stabilito che la legge sull'equo compenso si applica ai contratti pubblici; significa che il compenso non deve ritenersi ribassabile trattandosi di "equo compenso". E si arriva al 23 aprile 2024 quando l'Anac dice che l'equo compenso non si applica ai contratti pubblici e chiede al Governo una "tempestiva soluzione". E, allora, chi è che ha ragione? Che cosa devono fare i Comuni, gare al ribasso o applicare l'equo compenso?
La domanda del direttore di Anci Veneto, Carlo Rapicavoli, è semplice: «È possibile lasciare nell'incertezza tutti gli enti che devono procedere ad affidare un incarico, esposti a possibili contestazioni qualunque scelta adottino: dagli ordini professionali nel caso si scelga di non applicare l'equo compenso, con possibili ricorsi al Tar (visto l'orientamento del Tar del Veneto) con conseguenti ritardi e spese, oppure dalla Corte dei Conti nel caso si affidamento a prezzo fisso che potenzialmente potrebbe indurre ad un maggiore esborso di denaro pubblico, escludendo il confronto concorrenziale tra offerte? O ancora dall'Anac in caso di richiesta di intervento?».

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