«Gare al ribasso o tariffe? Lavori pubblici bloccati»

Giovedì 25 Aprile 2024, 12:34 - Ultimo aggiornamento: 13:13


LE INDICAZIONI


Spiega Carlo Rapicavoli, direttore di Anci Veneto: «È trascorso esattamente un anno dall'entrata in vigore della legge 49/2023 in materia di equo compenso delle prestazioni professionali e ad oggi le Amministrazioni non hanno ben chiaro se tale norma debba applicarsi agli incarichi professionali conferiti dalla Pubblica amministrazione. La questione ad oggi non risolta, che continua a mettere in grave difficoltà tutti gli Enti che devono affidare incarichi di professionali, in particolare di progettazione, deriva dalla valutazione sulla compatibilità delle norme del Codice con quelle contenute nella Legge 21 aprile 2023 numero 49 in materia di equo compenso delle prestazioni professionali. Si pone infatti il problema di valutare se attraverso la legge 49 del 2023 il legislatore abbia reintrodotto dei parametri professionali minimi escludendo quindi la possibilità di una gara di affidamento che preveda un'offerta anche sul corrispettivo del servizio». La domanda è: prevale il Codice dei contratti (e quindi l'obbligo di procedure ad evidenza pubblica, aperti alla concorrenza, con comparazione delle offerte anche sull'aspetto economico del compenso) oppure le gare vanno svolte a prezzo fisso, senza ribasso sulle prestazioni professionali ma solo eventualmente limitato alle sole spese generali (dando cioè prevalenza alla legge sull'equo compenso) e così scongiurando rischi di ricorsi ma esponendo le amministrazioni a maggiori costi e disapplicando i principi di concorrenzialità?

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