MESTRE - È la prima volta in assoluto, in Italia, che un rifugiato dona gli organi rendendo concreta la possibilità di trapianto per malati in lista d’attesa. Protagonista è Kebba Secka, per tutti Kebbis, gambiano, giunto in Italia all’età di 17 anni, su uno dei tanti barconi che dall’Africa intraprendono il viaggio della vita. Il giovane è spirato lo scorso 13 dicembre, quando di anni ne aveva compiuti 23, per le gravi conseguenze di un incidente stradale, dopo aver lottato una settimana tra la vita e la morte.
DONO SENZA CONFINI
Dice Diego Ponzin, direttore della Banca degli occhi: «La nostra gratitudine va a questo giovane che dopo una vita di certo complessa e difficile ha scelto di donare e restituire alla collettività un grande valore, quello del dono e dell’aiuto aperto, gratuito e disinteressato verso chi soffre. Ringraziamo anche la sua famiglia, che ha condiviso la sua scelta, e gli operatori sanitari del Coordinamento Ospedaliero Trapianti dell’ospedale Cannizzaro di Catania e del Centro regionale Trapianti siciliano, che si sono spesi con professionalità e sensibilità per poter realizzare questo grande gesto, e rispettare così la volontà espressa in vita da Kebbis. Il gesto del dono davvero non ha limiti né confini». Una scomparsa prematura diventa così fonte di nuova vita. Il giovane gambiano era sbarcato a Pozzallo. Ora abitava a Chiaramonte Gulfi, paese che ha deciso di continuare a sostenere la famiglia. Infatti, lavorava per mandare i soldi a casa, alla madre, alla sorella Famous, 17 anni, e ai suoi fratelli più piccoli. È la mamma a raccontarlo in una videochiamata con un medico dell’equipe che ha prelevato gli organi.
VOLONTÀ CHIARA
Il giovane gambiano aveva parlato apertamente con i colleghi di lavoro che un giorno avrebbe voluto essere un donatore. Fegato e pancreas sono stati trapiantati a due pazienti a Torino, il cuore è a un giovane di Palermo, le cornee sono state donate, per l’appunto, alla Fondazione Banca degli occhi che da tempo collabora con la Banca degli Occhi di Palermo e con la rete ospedaliera siciliana: un accordo in forza del quale i tessuti oculari donati nell’isola vengono inviati ai laboratori di Mestre perché possano essere processati e inviati ai centri di trapianto. La struttura, Centro di riferimento per i trapianti di cornea di Veneto e Friuli Venezia Giulia, coopera per la raccolta di tessuti oculari per trapianto anche con la Provincia Autonoma di Trento, e per la donazione e la formazione con le regioni Basilicata, Puglia, Sardegna e Sicilia. Nel periodo tra gennaio e settembre di quest’anno i tessuti oculari raccolti in Veneto da Fondazione Banca degli Occhi sono stati per l’esattezza 3.814 (+7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente); 4.872 (+11%) quelli raccolti in totale da tutte le regioni italiane (Friuli Venezia Giulia, Provincia Autonoma di Trento, Basilicata, Puglia, Sardegna e Sicilia). Più che positivo anche il fronte dei trapianti, con 3.332 tessuti oculari inviati per trapianto di cornea, pari al +20% rispetto allo stesso periodo del 2022. «Il gesto di Kebbis è particolarmente significativo anche perché la sua volontà è stata una scelta resa esplicita ed espressa in vita – sottolinea il dottor Ponzin – Una scelta condivisa da molti cittadini anche in Veneto: nel corso dei primi nove mesi del 2023, ben il 27% dei donatori veneti hanno già espresso la propria volontà».