Pasquale Ferarri, l'ultimo organaro di Venezia: «Ormai faccio tutto da solo. I giovani? Cercano soddisfazioni immediate e preferiscono evitare i sacrifici»

Domenica 24 Settembre 2023, 10:00 - Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 13:32

Chi è l'organaro

Quella dell'organo è una storia antica, che si intreccia con il culto cristiano. Si dice che sia stato inventato ad Alessandria d'Egitto nel terzo secolo avanti Cristo. Nelle chiese più importanti e "ricche" è lo strumento che accompagna (anzi, accompagnava) le principali cerimonie, dal battesimo al funerale. La colonna sonora della religione, ma la sua musica era diffusa anche nei palazzi dei nobili. Oggi è diventato un suono di nicchia. È uno strumento "ingombrante" che richiede ampi spazi. Ascoltare il racconto di Ferrari è affascinante. Siamo nel suo laboratorio a San Filippo e Giacomo, a poche decine di metri dalla basilica di San Marco. Fuori sciama la folla dei turisti mordi e fuggi, in bermuda con il cellulare d'ordinanza, intenti a fotografare tutto, senza capire niente. Ma basta imboccare una calletta buia, e varcare un vecchio portone che ha visto tempi migliori, per entrare in un'altra realtà. Macchinari da fabbro, attrezzi da falegname ed altri un po' più strani con nomi meno noti, pedriolo, battarel, coni graduati. Non si pensa subito alla musica, piuttosto ad un'officina.

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