La banda del Rolex colpisce ancora a Roma: rapina con la pistola puntata in faccia, poi la fuga in scooter

Il colpo sul Lungotevere Flaminio in pieno giorno e in mezzo al traffico

Venerdì 19 Gennaio 2024 di Flaminia Savelli
La banda del Rolex colpisce in Centro: rapina con la pistola puntata in faccia, poi la fuga in scooter

Blitz della banda del Rolex: il colpo messo a segno sul Lungotevere Flaminio, i banditi armati di pistola in fuga a bordo di uno scooter.

Torna a colpire la gang che dallo scorso anno ha messo a segno colpi a raffica in diversi quadranti della Capitale. Un’escalation su cui stanno indagando gli uomini dell’Antirapina e gli agenti del reparto Volanti. Intanto l’ultimo è stato messo a segno la mattina del 9 gennaio intorno alle 12. La vittima, un romano di 50 anni, era al volante di un Suv quando è stato affiancato dai banditi. Con la canna dell’arma puntata alla testa, ha consegnato l’orologio da 30mila euro senza opporre alcuna resistenza. Poi ha visto i due scappare via. Ha quindi chiamato i soccorsi e sul posto sono intervenuti gli agenti del reparto Volanti. «Avevano il casco integrale, non li ho visti in volto - ha spiegato sotto choc la vittima - però avevano un forte accento napoletano». I poliziotti hanno avviato una fitta rete di ricerche, ma dei fuggitivi non c’era più alcuna traccia. Hanno quindi proceduto con il sequestro di alcune video camere di videosorveglianza che puntano proprio nel luogo in cui si è consumata la rapina. «È accaduto tutto in una manciata di secondi», ha detto ancora la vittima, «non avevo alcuna possibilità di reagire con quella pistola puntata contro». 

COLPI IN SERIE

Secondo gli investigatori, l’uomo sarebbe stato seguito nelle ore precedenti al colpo. I banditi avrebbero atteso prima di colpire. Ecco perché hanno chiesto di fornire orari e spostamenti. Un colpo fotocopia a quello che si era consumato la mattina del 16 dicembre alle 11 del mattino lungo viale Guglielmo Marconi (direzione Eur) quando un imprenditore, che era al volante della sua Porsche Cayenne al semaforo è stato affiancato da due uomini in sella a un motorino. «Il finestrino era abbassato e mi sono trovato con la canna della pistola puntata alla testa», aveva poi raccontato alla polizia. Quindi la minaccia: «Dacci l’orologio o ti sparo in faccia». L’uomo in quel caso aveva tentato di ribellarsi ma i due banditi sono diventati ancora più aggressivi. Temendo per la sua incolumità, alla fine aveva consegnato l’orologio da 50mila euro mentre i due si davano alla fuga. Non appena ha visto allontanarsi lo scooter, la vittima aveva ingranato la marcia scappando via. Come aveva riferito ai poliziotti, i banditi avevano un forte accento napoletano. 

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LE BATTERIE

E proprio in Campania si stanno concentrando le ricerche degli investigatori. Da quanto ricostruito negli ultimi mesi, le “batterie” di rapinatori in trasferta dalla Campania: arrivano in mattinata nella Capitale e prima di rientrare in giornata, mettono a segno colpi in serie. Il primo allarme in città era scattato lo scorso maggio. La notte del 25 maggio, nel mirino dei banditi era finito anche Alessio Cerci, ex attaccante della Nazionale e della Roma (fino al 2010). In quel caso l’ex calciatore, che era in macchina con la moglie e il figlioletto, era però riuscito a sfuggire dopo una corsa per le strade del centro della Capitale. Una manciata di giorni prima, il tentativo di rapina era degenerato in una sparatoria. La banda, anche in quel caso, aveva colpito in una zona trafficatissima della città: tra via Ojetti e via Luigi Capuana, nel quartiere Talenti. I due rapinatori, a bordo di uno scooter, si erano affiancati a un Suv di grande cilindrata. Al volante un imprenditore, con regolare porto d’armi, che non appena ha visto la pistola puntata contro il suo finestrino ha impugnato la sua sparando diversi colpi in aria. 

Ultimo aggiornamento: 21 Gennaio, 11:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA