Case galleggianti sul lago di Revine, scoppia la polemica: «Affronto al territorio»

Mercoledì 24 Gennaio 2024 di Claudia Borsoi
Un'immagine delle case galleggianti sul lago di Revine

REVINE - «No a palafitte e alloggi galleggianti sui nostri laghi» tuona l’opposizione di “Insieme per un bel comune”. A preoccupare il gruppo è l’avviso pubblico, firmato dal sindaco di Revine Lago Massimo Magagnin, “per la raccolta di proposte di individuazione di ambienti naturali (drg 1101 del 6 settembre 2022 – strutture ricettive in ambienti naturali)”, pubblicato da qualche giorno all’albo pretorio comunale. Il sindaco avvisa che entro il 15 aprile coloro che ne hanno titolo e che hanno un interesse possono presentare in municipio “proposta utile a individuare ambienti naturali per la realizzazione di strutture ricettive in ambienti naturali (case sugli alberi, botti, palafitte, alloggi galleggianti, grotte naturali)”. E la possibilità che vengano realizzati degli alloggi galleggianti all’interno del lago di Santa Maria per il gruppo di opposizione ha un fondamento, visto che da un paio d’anni giace in comune un progetto di riconversione dell’ex Cibello, storico locale da anni chiuso che si affaccia sulla sponda est del lago di Santa Maria, progetto che contempla tale ipotesi.

Una proposta di progetto – resa pubblica in queste ore da “Insieme per un bel comune” - che prevede tra le altre cose delle strutture in acqua, progetto che a oggi è rimasto sempre sulla carta.


L’ATTACCO

«Con l’ultima variante urbanistica si modifica la scheda della zona dell’ex Cibello, senza che vengano considerati gli obblighi di tutela del Sito Natura 2000. All’albo pretorio è stato pubblicato un avviso di interesse per gli operatori economici interessati a realizzare strutture di accoglienza turistica negli ambienti naturali. Alloggi da realizzare su palafitte o su strutture galleggianti. Un affronto alla bellezza del nostro territorio – denuncia il gruppo “Insieme per un bel comune” - Pensiamo che il Parco dei Laghi meriti maggior tutela e che chi governa non debba concedere ulteriori scempi a questo territorio così fragile, ma obbligare chi vuole investire al recupero delle strutture degradate esistenti, vedi ex Riva d’Oro, il campeggio Riva d’Oro, il Miralago e anche l’ex Cibello, ma limitatamente alla scheda tecnica già prevista dal piano ambientale del Parco dei Laghi. E ci pare che già qui di camere ed alloggi se ne ricaverebbero in gran quantità».  La consigliera Doris Carlet (Insieme per un bel comune) formalizzerà nelle prossime ore in municipio una precisa osservazione al sindaco in merito all’istruttoria avviata.


LA CARENZA 

«Non vengono indicate – evidenzia Carlet – le aree vincolate in cui le strutture non possono essere realizzate, una carenza sull’istruttoria che rischia di scaricare il problema su chi sarà eletto in primavera. Noi siamo per la difesa del territorio, mentre altri sembrano votati a scardinare tutti i limiti e tutte le disposizioni create negli anni dalla regione e dalle amministrazioni comunali in difesa del Parco dei Laghi, che tutto necessita meno che l’eccessiva antropizzazione a cui si sta dando corso. Quanto alla variante 3 al piano degli interventi, a metà dicembre ho presentato un’osservazione proprio sull’area ex Cibello: chiedo l’assoggettamento alla valutazione di incidenza ambientale (vinca) del progetto e di chiarire il limite dell’intervento visto che la proprietà attuale ha comprato anche dei terreni vicini». «È iniziata la campagna elettorale» il commento, a replica dell’opposizione, del sindaco Magagnin.
Claudia Borsoi

Ultimo aggiornamento: 08:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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