ODERZO - Gli atleti della Nazionale giovanile ucraina di atletica leggera saranno alla Treviso Marathon domenica.
L’ESPERIENZA
«Sono veramente contenti, si stanno ambientando bene» dice Giuseppe Zoni, il dirigente di Nuova Atletica 3Comuni che, insieme alla presidente Francesca Ginaldi si è adoperato per far arrivare in Italia la squadra. «Domenica faremo vivere loro l’esperienza autentica delle gare italiane. Al termine del loro impegno agonistico resteranno con tutti gli altri sportivi, si mangeranno la pastasciutta ed il panino col pastin. Le loro giornate hanno preso un buon ritmo. Al mattino ed a mezzogiorno i pasti vengono forniti attraverso le cucine dell’Istituto Brandolini. Alla sera si organizzano da soli – prosegue Zoni -. Ringrazio il Banco alimentare, altri fornitori come l’azienda agricola Dalla Pietà che ci dà verdura e frutta, e diverse altre aziende che ci stanno supportando. A quello che manca provvede la Nuova Atletica 3Comuni. Confidiamo nel supporto di coloro che desiderano dare un aiuto. Grazie di cuore alla sindaca Scardellato».
GLI OBIETTIVI
Nei programmi della Nuova Atletica 3Comuni c’è il desiderio di organizzare un evento sportivo locale al fine di raccogliere fondi. «Vedremo più avanti – prosegue Zoni – abbiamo ancora tante settimane davanti. La speranza di tutti è che questa guerra finisca, nondimeno dobbiamo tener conto che la loro permanenza potrà essere di diversi mesi». Inoltre è possibile che arrivino altri due ragazzi. Lunedì inizieranno un corso di lingua italiana. «Strutturato in due gruppi di età, per circa 2 ore a settimana – spiega don Massimo Rocchi, direttore del Brandolini - per poter comunicare durante la loro permanenza in Italia. Martedì 29 gli studenti del liceo e delle medie incontreranno in teatro i giovani ucraini e sentiranno direttamente le loro storie. L’ottica è di sentirci partecipi di quanto loro hanno vissuto e iniziare un percorso di inserimento nel nostro ambito, per quanto possibile». Gli atleti sono originari di Kiev e di una cittadina vicina a Leopoli. Il Brandolini ospita anche tre famiglie di mamme con bimbi, originarie di Izmail ultima città a ovest di Odessa ai confini con la Moldavia.