ROVIGO - Per l’Adige le preoccupazioni sono alle spalle, ora le attenzioni si spostano sul Po, anche se la situazione sembra abbondantemente sotto controllo. Il Veneto, dopo gli ultimi strascichi del passaggio delle perturbazioni la scorsa notte, da oggi, sottolinea l’Arpav «si troverà sotto un flusso di correnti occidentali relativamente stabili fino a metà settimana. Giovedì si avvicinerà una modesta saccatura di origine atlantica, che determinerà una più accentuata variabilità e qualche precipitazione dal pomeriggio-sera». In discesa l’Adige, dopo la doppia onda di piena di sabato, che ha visto il colmo transitare a Boara Polesine fra le 17 e le 18 con il valore idrometrico che ha raggiunto i 2,28 metri, superiore anche rispetto a quello toccato fra le 22 e le 23 di mercoledì, di 2,07 metri.
Il grande fiume sotto osservazione
Nel frattempo, però, le piogge sul fronte occidentale e meridionale hanno interessato il bacino del Po. E ieri l’Aipo, l’Autorità interregionale per il Po, ha evidenziato come le precipitazioni delle ultime ore avessero portato a nuovi innalzamenti dei livelli idrometrici sui corsi d’acqua emiliani e lombardi. In particolare in Emilia il torrente Enza, con il raggiungimento ed eventuale superamento della soglia 3, allerta rossa con criticità elevata. Attentamente monitorata anche l’evoluzione del torrente Parma, con l’apertura della cassa di espansione per garantire un adeguato livello di sicurezza a valle, a Parma e in particolare a Colorno. Inevitabilmente l’Aipo ha fatto presente come sia finito «sotto osservazione anche il Po, che sta ricevendo nuovi afflussi dagli affluenti e che è attestato sopra la prima soglia di criticità, di colore giallo, “criticità ordinaria”, a Pontelagoscuro e nei rami del Delta. Il personale Aipo delle aree interessate dai fenomeni di piena è operativo nelle azioni di monitoraggio, vigilanza ed eventuale pronto intervento, ove necessario, in coordinamento con tutti gli enti facenti parte dei sistemi di protezione civile regionali e locali e col supporto dei volontari».
In realtà alle 18 di ieri il livello idrometrico del Po a Pontelagoscuro, quindi a Santa Maria Maddalena, era attestato a 0,63 metri, quindi ben distante dalla soglia di preallarme che scatta a 1,30 metri. In ogni caso, seppur meno impetuosa rispetto a quelle dell’Adige, anche sul Po si è assistito a una crescita decisa, con il livello idrometrico che rispetto ai meno 2,60 metri del 31 ottobre, è cresciuto di oltre 3,20 metri. Che per un fiume come il Po non sono pochi. Il 15 novembre dello scorso anno, quello della grande siccità, il Po a Pontelagoscuro aveva un livello idrometrico di meno 5,55 metri, mentre il 18 novembre 2021 di meno 3,52. Erano quelli i valori anomali, mentre quelli di queste ore sono quasi abituali in questa stagione. Ordinari, appunto. Ma la guardia resta alta perché con i cambiamenti climatici il rischio di eventi estremi è sempre più dietro l’angolo.