Bufera di neve a Piancavallo, maxi ingorgo per le auto senza catene

Mercoledì 9 Dicembre 2020 di Alberto Comisso
Il maxi ingorgo sulla strada per Piancavallo (foto Piancavallo Holidays)
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PORDENONE Ha ripreso a nevicare intensamente.

Se tra domenica e lunedì era stata la pioggia a cadere abbondante, spazzando via la neve che aveva regalato qualche giorno prima a Piancavallo un paesaggio da cartolina, lunedì sera è tornato a fioccare abbondantemente. Paesaggio completamente imbiancato ma anche tanti disagi.

Le avverse condizioni meteo non hanno fermato decine di automobilisti che, approfittando del giorno di festa, sono saliti in Piancavallo pensando o sperando di arrivare tranquillamente a destinazione. Diversi quelli che, non essendo adeguatamente attrezzati, si sono dovuti fermare a bordo strada per montare le catene da neve. Ciò ha causato notevoli disagi alla circolazione stradale anche perchè in molti non le avevano.


LA SITUAZIONE
Tra alberi caduti, case allagate e strade interrotte, la conta, tra la fascia pedemontana e quella montana del Friuli Occidentale, potrebbe essere impietosa. Le continue e abbondanti piogge hanno causato ieri la caduta di una frana nel comune di Pinzano al Tagliamento. Per questo, come ha evidenziato il vicesindaco Emiliano De Biasio, è stata chiusa la strada (dietro all’abitato di Manazzons) che porta in località Celante. «Siamo intervenuti con i volontari della protezione civile - spiega - ma non è possibile una riapertura in sicurezza senza prima che avvenga un intervento più oculato. Mi preme ringraziare i volontari, con i quali abbiamo operato in questi giorni». 

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A CLAUT
Da Pinzano a Claut. Qui la strada della Val Settimana ha subito un ulteriore dissesto a causa del crollo di una difesa spondale: è un tratto a valle della località Lastre. In Valcellina si sono verificati i disagi principali con la chiusura della strada regionale 251 per allagamento della carreggiata ad Arcola (è stata riaperta domenica sera dopo 48 ore di parziale isolamento della zona alta della valle), e un paio di frane a Erto e Casso. Con Casso che è rimasta isolata. Per questo il sindaco Antonio Carrara ha già chiesto un’urgente manutenzione del sito, visto la frana che ha interrotto la viabilità e la contemporanea esondazione del Varma. La perturbazione, che non dovrebbe lasciare il Friuli Venezia Giulia prima di venerdì, sta tenendo impegnati su più fronte i volontari della protezione civile. Ieri erano impegnati nelle operazioni di ripristino dei collegamenti con le frazioni di Forni Avoltri rimaste isolate, attraverso l’apertura di una strada forestale alternativa. 


CAMPONE
I vigili del fuoco di Maniago e Spilimbergo nel tardo pomeriggio di ieri sono intervenuti per liberare la strada che collega il lago di Redona alle grotte di Pradis per liberare la strada da alberi e pali elettrici caduti per il vento e la neve e togliere dall’isolamento l’abitato di Campone.


L’ASSESSORE
Il vicepresidente della giunta regionale, Riccardo Riccardi, ha confermato che da venerdì scorso sono stati messi in campo mille e 800 volontari e 500 mezzi «per dare supporto alla popolazione e risolvere le criticità del territorio, collaborando con i vigili del fuoco e le forze dell’ordine». Per quanto riguarda l’energia elettrica «al momento risultano essere un centinaio le utenze disalimentate, diverse anche nei comuni del pordenonese».

Ultimo aggiornamento: 10:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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