Nevegal, strade come percorsi di guerra: il sogno del Giro d'Italia s'infrange contro buche e fango

Mercoledì 20 Marzo 2024 di Giovanni Longhi
Le condizioni delle strade del Nevegal
BELLUNO  - "Belluno Alpina" vorrebbe farci passare una tappa del Giro d'Italia, per ora chi vuole transitarci è meglio che si attrezzi: un bel suv alto da terra, meglio se con trazione integrale, e tanta pazienza. La strada che dal piazzale del Nevegàl porta alle Ronce è una delle peggiori del Comune di Belluno: buche profonde parecchi centimetri, grossi sassi ai bordi, solchi, fango quando piove, polvere quando è secco. Vero che il periodo è infelice: solo da qualche giorno la temperatura non scende più sotto lo zero e la devastazione del ghiaccio che di giorno diventa acqua e di notte "scava" il fondo è azzerata. Va dato atto al Comune che in questi giorni ha impiegato una squadra con un camion, un trattore e una ruspa per rimediare ai danni causati dalla neve (poca per la verità quest'anno) e dalle piogge. Resta tuttavia la criticità di quei tre chilometri che dal tornante finale di via Col de Gou, lì dove inizia via Ronce, si addentrano nel bosco per raggiungere il piccolo borgo vicino alla fontana all'incrocio con la salita che poprta a case Val d'Art. Prima dell'intervento del Comune questa strada bianca era davvero un percorso di guerra. Solo il tratto in discesa che scende verso il ponte Val Bona è asfaltato (ma pieno di buche), poi si attraversa il ponticello e ci sono altri 700 metri di bianca. Qui prima di Vaia il bosco di abeti era così fitto che anche in pieno giorno il sensore dei fari dell'auto leggeva poca luce e i fari si accendevano. Ora a valle e a monte della stradina una spianata desolante ricorda quel disastro. Poi dal borgo delle Ronce la strada torna ad essere asfaltata, passa davanti all'agriturismo e scende stretta ed impervia verso Piandelmonte. Da tempo i residenti chiedono che quei benedetti tre chilometri vengano asfaltati, ma da quell'orecchio a palazzo Rosso non ci sentono. Così d'inverno si trasformano in un percorso di guerra, più adatto ai trattori che alle auto o alle moto. Gli interventi del Comune hanno per lo più un effetto "rappezzo", mancano i guard rail, due auto che si incrociano passano a stento, i pochi slarghi per le manovre sono sul filo del pendio. Altro che Giro d'Italia.
 
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