Bob, la pista a Cortina d'Ampezzo di nuovo bocciata dal Cio

Giovedì 1 Febbraio 2024 di Al.Va.
Pista di Bob

VENEZIA - Pista da bob a Cortina d'Ampezzo, il Comitato Internazionale Olimpico di Thomas Bach ha detto ancora una volta no.

Nulla importa se il progetto è stato rivisto e se questa volta la gara d'appalto non è andata deserta, con l'impresa Pizzarotti di Parma che si è aggiudicata i lavori. Il Cio ha ribadito la sua contrarietà alla nuova pista a Cortina, opzione invece favorita martedì scorso dagli organizzatori italiani, tant'è che per metà febbraio inizieranno i lavori. Il Comitato olimpico internazionale - stando a quanto riferito da un portavoce di Losanna all'agenzia di stampa Gea/Afp - «è fermamente convinto che il numero attuale di centri, su scala globale, sia sufficiente per l'attuale numero di atleti e di competizioni» nelle discipline interessate. L'ipotesi di vedere gli organizzatori dei Giochi Olimpici del 2026 optare per un nuovo sito era già «una preoccupazione della commissione di valutazione del Cio» nel suo primo rapporto del 2019, «ribadito nel corso di ogni discussione riguardante questo sito», ha specificato la stessa fonte.

LE REAZIONI
«Il Comitato olimpico internazionale è sovrano, il ministro Salvini non può ignorarlo», ha detto Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera.
«Il Cio ha ribadito il no al progetto di una nuova pista da bob a Cortina d'Ampezzo e le motivazioni sono sempre le stesse - ha aggiunto la collega senatrice Aurora Floridia - Ma la destra la vuole fare a tutti i costi, addirittura chiedendo un "extra" budget per un progetto cosiddetto "light", mandato evidentemente a bando senza opere essenziali: una vera e propria presa in giro. La realizzazione di alcuni allestimenti necessari richiederà altri soldi pubblici non previsti. Una spesa aggiuntiva di cui il Paese non ha bisogno. Il ministro Abodi venga urgentemente in Senato a riferire».

Sul tema è intervenuto anche il deputato Mauro Berruto, responsabile nazionale per lo Sport del Partito Democratico, che si è detto a favore dell'impianto di Torino: «L'ulteriore bocciatura da parte del Cio di una nuova pista di bob a Cortina è una ennesima manifestazione di buon senso, mentre il nostro ministro dello Sport insiste nel voler realizzare un'opera pubblica da 80 milioni di euro che potrebbe non essere utilizzata neanche per lo scopo per cui viene costruita: ovvero ospitare le gare dei Giochi Olimpici 2026. Rischiamo di avere un impatto ambientale ed economico senza precedenti per un'opera che potrebbe già nascere inutile. Ribadiamo invece la nostra proposta di ripristino della pista di Cesana-Pariol, solo se vincolato allo smontaggio e alla riforestazione dell'area al termine delle gare del 2026. Perché se vogliamo che i giochi restino in Italia, questa è l'unica proposta ragionevole in grado di soddisfare la richiesta del Cio che continua a ripetere che le piste esistenti sono sufficienti e non è opportuno costruirne di nuove. La pista di Cesana è esistente, non funzionante, e il suo ripristino, smontaggio e riforestazione costerebbe nettamente meno di una pista nuova. Sono convinto - ha concluso Berruto - che questa sia l'unica carta di buon senso. Anzi, si risolverebbe un tema aperto dal 2011, quando la pista di Cesana chiuse e diventò una specie di ecomostro».


«Siamo al cospetto di un governo composto da irresponsabili, sul budello del ghiaccio di Cortina assistiamo a una farsa indegna - ha detto la senatrice Elena Sironi del M5s -. In sostanza per fare contenti Salvini e Zaia, il ministro dello Sport Abodi è disposto ad andare allo scontro totale con il Comitato Olimpico Internazionale, che a due anni esatti dall'accensione del braciere olimpico di Milano-Cortina ha detto chiaro e tondo che le gare di bob, slittino e skeleton vanno disputate in un impianto già attivo. Tradotto: oltreconfine. Costruire una pista da bob in un anno e un'impresa improba anche per i paesi più all'avanguardia in questo tipo di discipline. L'Italia rischia di aggiungere un fiasco al fiasco, di spendere soldi pubblici inutilmente e di radere al suolo un lariceto secolare per nulla. Abodi venga subito in aula a riferire quali sono le reali intenzioni del governo, e si assuma le sue responsabilità portando numeri e piani economici seri. Questo teatrino desolante richiede chiarezza».

L'INCONTRO
Quanto al decreto approvato martedì dal Consiglio dei ministri sull'affidamento di cinque interventi stradali in Lombardia e sulla modifica della governance di Simico, la Società Infrastrutture Milano Cortina, si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Da quel momento scatteranno i 15 giorni per rivedere, confermare o cambiare i vertici della spa. Pare che l'ad di Simico, Luigivalerio Sant'Andrea, sia stato convocato dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. L'incontro sarebbe in programma oggi.

 

Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 09:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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