Houthi minacciano l'Italia: «Vostre navi sono a rischio». Tajani: «Non ci intimidiscono»

«Non consigliamo assolutamente all'Italia di impegnarsi in questa missione», insiste l'esponente Houthi

Sabato 10 Febbraio 2024
Mar Rosso, la minaccia degli Houthi all'Italia: «Navi militari e commerciali a rischio attacco»

Alla vigilia del passaggio di comando all'Italia della missione Atalanta, e a pochi giorni dall'avvio della nuova operazione europea Aspides, di cui Roma assumerà il comando tattico, gli Houthi lanciano il guanto di sfida al nostro Paese che - dicono - «mette a repentaglio la sicurezza delle sue navi militari e commerciali». È l'ennesimo tentativo, da parte dei ribelli yemeniti, di ostacolare le operazioni nel Mar Rosso, nate proprio per tutelare la sicurezza dei mercantili che si trovano ad attraversare l'area con il rischio di finire nel mirino dei razzi lanciati dalle imbarcazioni dei ribelli.

 

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Minacce Houthi, la reazione italiana

Ma è lo stesso ministero della Difesa, in serata, a ribattere, definendo le minacce degli Houthi come «parte della loro guerra ibrida» e il tentativo di «minare la coesione nostra e dell'Unione Europea».

Il governo, dunque, non si lascia intimidire e, anzi, evidenzia l'importanza della nuova missione che sta per essere ufficialmente lanciata da Bruxelles, la Aspides, e che prevedrà nuove regole di ingaggio nel Mar Rosso, dove attualmente è in corso l'operazione Atalanta, nata ormai oltre quindici anni fa con l'obiettivo di garantire la sicurezza di navi e mercantili che erano obiettivo della pirateria nell'area che va dal Mar Rosso fino alla Somalia. «Attaccare navi commerciali di nazioni estranee a ciò che accade a Gaza - sottolinea via XX settembre in una nota - disseminare false informazioni, lasciar passare liberamente nel Mar Rosso le navi della Federazione Russa e della Cina ma non le altre, minacciare l'Italia per l'assunzione del comando tattico dell'operazione Aspides, che ha come unico scopo la difesa della nostre navi e della libera navigazione, sono tentativi di minare la coesione nostra e dell'Unione Europea».

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Houthi, la strategia italiana

«Gli Houthi - continua la nota del dicastero di Guido Crosetto - vogliono convincerci che accettare in silenzio i ricatti del terrorismo e girarsi dall'altra parte in luogo di difendere la sicurezza e la libera navigazione sia la cosa giusta da fare, la più conveniente». «L'Unione Europea e, con essa, l'Italia - conclude la nota - reclamano invece il diritto-dovere di intervenire a difesa della sicurezza, della libera circolazione delle merci, delle proprie economie e del diritto internazionale. Se fossero veramente interessati al popolo palestinese, avrebbero apprezzato l'intervento umanitario italiano, che è stato uno di quelli più rilevanti ed immediati a sostegno del popolo palestinese».

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Tajani: non ci faremo intimidire

Il riferimento è al trasferimento in Italia di 100 bambini palestinesi, insieme con le loro famiglie, per poter ricevere adeguate cure mediche nei migliori ospedali pediatrici. A ribadire l'impegno italiano è stato anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. «Non ci faremo intimidire - ha detto -. Difenderemo le nostre navi perché siamo un Paese che ha il 40% del proprio Pil che dipende dalle esportazioni». Ed oggi, nel giorno in cui i ribelli celebravano il funerale di «17 combattenti», nuovi attacchi statunitensi hanno colpito lo Yemen, distruggendo alcuni missili degli Houthi pronti a essere lanciati nel Mar Rosso.

Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 19:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA