CALDO

Caldo record, in Sicilia 48 incendi. Blackout a Catania. Palermo, colline in fiamme: fuoco minaccia le case

Temperature record e situazione di emergenza in Sicilia

Lunedì 24 Luglio 2023

Bruciano colline attorno a Palermo, fiamme minacciano case

È stato istituito a Palermo il centro operativo comunale per l'emergenza a causa degli incendi che avvolgono ancora le colline attorno al capoluogo.

I roghi riguardano in particolare la montagna di Capo Gallo, il promontorio che sovrasta la località balneare di Mondello, e la collina di Bellolampo, dove sta bruciando una delle vasche della discarica comunale con esalazioni venefiche. Diverse abitazioni nella zona di Pizzo Sella e della borgata marinara sono state abbandonate dai residenti perchè minacciate dalle fiamme o a causa dell'aria irrespirabile. La Protezione Civile invita a non uscire di casa a causa del rischio diossina. 

Sicilia, 43 incendi: ecco dove

La Protezione civile ha rilevalto oggi in Sicilia 43 incendi, roghi alimentati dal caldo che a Priolo, nel Siracusano, alle 15 ha registrato la temperatura di 47,6 gradi, pareggiando quella di Catania, un record per la città etnea. Anche a Palermo l'Osservatorio astronomico ha registrato il record del calore, con 46,4 gradi, superando il picco che di 44,8 che si era verificato nel 1999. Nel capoluogo siciliano brucia anche una delle vasche della discarica di Bellolampo e la società che gestisce la raccolta dei rifiuti, la Rap, ha invitato i cittadini a non conferire rifiuti nei cassonetti per alleggerire il lavoro degli addetti impegnati nello spegnimento delle fiamme. Ai disagi per gli incendi si aggiungono backout elettrici. Un rogo si è sviluppato anche nel Parco minerario di Floristella-Grottacalda, nell'area che ricade nel Comune di Enna, dove la Protezione civile opera insieme a tre squadre giunte dalla Lombardia. Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, monitora la situazione, in collegamento con gli uomini cul campo che si avvalgono dell'ausilio di mezzi aerei. Sono 107 gli interventi del Corpo forestale effettuati oggi in tutta la regione, con 174 squadre al lavoro e 788 addetti; 35 i velivoli, fra regionali e nazionali, impiegati, spiega il governatore «La nostra attenzione rimane altissima - aggiunge Schifani - tenuto conto che per domani l'ondata di calore prevista è massima nelle tre città metropolitane e che il rischio incendi sarà 'altò nelle aree di Palermo, Trapani, Enna, Messina, Catania e Siracusa e 'mediò per le province di Agrigento, Caltanissetta e Ragusa».

 

 

 

Record in Sardegna, toccati 48 gradi

La canicola non molla la presa nella Sardegna centrale; soprattutto l'Ogliastra è l'area nella quale si registrano le temperature più alte. Secondo i dati ufficiali pubblicati dall'Arpas Sardegna il picco più alto per l'Isola è di Jerzu con 48 gradi, seguono Siniscola, nel Nuorese, con 47,3, e altre due località ogliastrine, Tortolì con 46.8° e Bari Sardo con 46.6°. Il dato di Jerzu eguaglia il record delle temperature più alte mai registrate in Sardegna tra il 1965 (Macomer) e il 2009 (Perfugas e Santa Maria Coghinas). La maggior parte delle stazioni meteo dell'Arpas ha registrato temperature oltre i 40 gradi: emblematico il caso di Fonni, il paese montano più in alto dell'Isola - a mille metri -, dove è stato registrato il valore di 35,2°. Anche a Cagliari la canicola si è fatta sentire e la colonnina di mercurio ha segnato, nella frazione di Pirri, i 41.2 gradi.

 

 

Fiamme sulla Carlo Felice in Sardegna

Un incendio è divampato questo pomeriggio ai bordi della statale 131 «Carlo Felice» al Km 89, all'altezza di Santa Giunta, in provincia di Oristano. La principale arteria stradale che collega il nord col sud della Sardegna è stata chiusa per qualche ora a causa delle alte fiamme, che sono arrivate a bordo carreggiata, e del fumo. Sul posto la Polizia stradale, che ha regolato il traffico, e i vigili del fuoco di Oristano per sedare le fiamme. Disagi anche per la circolazione ferroviaria a causa di un altro incendio che è scoppiato fra Sanluri e San Gavino, nel Medio Campidano, e che è stato spento nel pomeriggio inoltrato. Dopo le 16.40, infatti, i convogli hanno ricominciato a viaggiare con rallentamenti fino a 60 minuti per due regionali.

Il blackout a Catania

Rete elettrica inadeguata e cambiamento climatico che ha portato i Tropici in Italia. Sono le due cause primarie dei ricorrenti black-out che da diversi giorni colpiscono Catania, con la maggior parte della città che soffre per la mancanza di energia e di acqua. A citarle il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, a conclusione di un vertice in prefettura al quale hanno partecipato, tra gli altri, anche i capi dipartimento della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, e regionale, Salvo Cocina, e il sindaco Enrico Trantino. Le interruzioni di elettricità, dovute al surriscaldamento di centraline e cavi sotterranei, colpiscono anche le pompe di sollevamento della Sidra compromettendo la distribuzione dell'acqua in città. E mettono ancora più in ginocchio l'economia di Catania già colpita dai danni causati dall'incendio, del 16 luglio scorso, al Terminal A dell'aeroporto: sulla situazione dello scalo il ministro Salvini domani metterà attorno ad un tavolo tutti i soggetti competenti. A Catania oggi la temperatura ha raggiunto il picco di 47,6 e domani sarà ancora bollino rosso. Per favorire gli spostamenti in città in metropolitana, da domani a domenica, su disposizione del sindaco, le stazioni avranno i tornelli aperti. Secondo dati resi noti dal ministro, l'80 per cento della città e altri 8-10 comuni etnei sono stati colpiti dall'emergenza che si riversa soprattutto sulle fasci deboli e fragili della popolazione e anche chi deve conservare prodotti freschi o surgelati, come commercianti, esercenti, negozi alimentari e ristoratori. «Stiamo pagando - spiega Musumeci - da un lato il cambiamento climatico, al quale già da qualche anno avremmo dovuto guardare con maggiore attenzione, dall'altro lato un'infrastruttura che non appare assolutamente adeguata al nuovo contesto». E lancia un allarme nazionale perché il problema «non riguarda soltanto Catania, ma tutto il Paese». «Parliamo da tempo - osserva - di cambiamento climatico, ma siamo stati un poco refrattari convinti che si trattasse soltanto di un fatto contingente e, invece, la tropicalizzazione del clima è arrivata anche in Italia e di questo dobbiamo prendere atto». Adesso è il momento di «lavorare per fare fronte all'emergenza poi dovremo tutti metterci attorno a un tavolo per rendere conto ognuno delle proprie condotte commissive e omissive e lavorare affinché simili crisi non debbano più ripetersi». L'allarme a Catania intanto non rientra. «Oggi e domani saranno due giorni difficili - dice il ministro - anche se da domani pomeriggio il nostro servizio meteo prevede un leggero miglioramento con un vento di maestrale che dovrebbe aiutare a ridurre la temperatura, facendola scendere da 45 a 35 gradi. Questo, secondo l'Enel, può consentire di completare i lavori». Intanto E-Distribuzione del gruppo Enel sottolinea di avere messo in campo tutte le energie disponibili: 570 tecnici, 60 gruppi elettrogeni e nove power station. Leonardo Ruscito, responsabile rete Sicilia, ribadisce che «nostre squadre sono al lavoro per cercare di normalizzare la situazione al più presto con i rinforzi che sono messi in campo». «È una situazione eccezionale, ma - aggiunge - noi abbiamo forti investimenti con Pnrr: su Catania spenderemo 225 milioni, la metà della cifra per tutta la Sicilia. Stiamo cercando di rispondere nei migliori dei modi a questa situazione emergenziale».

 

 

Caldo recordL'anticiclone africano domina ancora incontrastato al Sud e sulle isole, garantendo tanto sole e caldo, anche se via via meno intenso specie da giovedì 27 quando si potrebbe avere un calo termico anche di 10-12 gradi rispetto all'inizio della settimana. Ma intanto si continuano a registrare in alcune zone del centro-sud temperature roventi, con punte di 45-48 gradi in Sicilia e Puglia. E anche in Sardegna, tanto che all'aeroporto di Olbia alcuni voli sono stati dirottati su altri scali a causa dei 47 gradi dell'asfalto della pista.

Un caldo eccezionale che ha provocato altre tre vittime: un 62enne che a Sora, in provincia di Frosinone, si è accasciato in terra in mezzo alla folla durante uno spettacolo, un 71enne che si è sentito male mentre era alla guida dell'auto in un parcheggio di un centro commerciale a Quartu Sant'Elena, alle porte di Cagliari, e un bracciante agricolo deceduto mentre lavorava in un campo a Montalto di Castro. Da Roma a Perugia, da Firenze a Napoli, sono ancora sedici le città da 'bollino rossò per l'eccesso di caldo. Il 26 luglio è previsto un quadro decisamente diverso con solo Bari e Catania ancora strette dall'afa eccezionale. Sono dunque gli ultimi giorni di 'Carontè ma il rischio è sempre quello di eventi estremi causati dal brusco cambio di temperatura, come sta già avvenendo nelle regioni settentrionali. Anche il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci ammette: «Parliamo da tempo di cambiamento climatico e siamo stati un poco refrattari, convinti che si trattasse soltanto di un fatto contingente», e, invece, «la tropicalizzazione del clima è arrivata anche in Italia e di questo dobbiamo prendere atto».

Ultimo aggiornamento: 25 Luglio, 01:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA