Drone ucraino da 400 euro distrugge carro armato russo da 2 milioni di dollari, lo smacco di Kiev

Lunedì 30 Ottobre 2023 di Marta Giusti
Droni da 400 euro in grado di distruggere carri armati da 2 milioni di dollari: cosa sono gli FPV e come funzionano

Un piccolo drone in grado di distruggere un carro armato. Sembra un'utopia, ma invece è la realtà. Nonostante la Russia abbia truppe e mezzi superiori, l'Ucraina sta infatti utilizzando un'arma inaspettata, "ispirando" anche altri eserciti, come quello di Hamas.

Intervistato dal quotidiano statunitense «Politico», il sergente Yegor Firsov, vice comandante di un'unità di droni d'attacco dell'esercito ucraino, ha fatto il punto della situazione direttamente da Avdiivka, città industriale dell'Ucraina orientale, parlando delle nuove armi e raccontando alcuni retroscena.

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Una nuova arma per l'Ucraina

Di fronte a un nemico come la Russia, l'Ucraina sta resistendo con l'aiuto di piccoli droni pilotati da operatori come il sergente Firsov. Nonostante i nemici abbiano truppe e mezzi corazzati superiori, gli ucraini stanno infatti lanciando cariche di eplosivo a basso costo (poche centinaia di dollari) in grado di distruggere carri armati dal valore di più di 2 milioni di dollari. Questi droni, chiamati FPV o "visuale in prima persona", sono dotati di una telecamera di bordo che consente agli operatori di dirigerli verso il loro obiettivo con precisione millimetrica. Usati inizialmente per scopi non militari, ora vengono utilizzati come armi agili in grado di annientare i nemici. Un fatto, questo, che sorprende ancora i piloti, come affermato anche dallo stesso sergente Yegor Firsov su Facebook: «È difficile gestire l'emozione quando il pilota di un drone colpisce un carro armato. L'intero gruppo e l'intero plotone sono felici come bambini. Le unità di fanteria si rallegrano nelle vicinanze. Tutti urlano e si abbracciano. Anche se non conoscono l'uomo che ha dato loro questa felicità».

Droni FPV, cosa sono

Dotato di quattro piccoli motori, una batteria, un telaio e una fotocamera collegata in modalità wireless agli occhiali indossati da un pilota che lo dirige da remoto, questo drone pesa solamente un chilogrammo. In grado di trasportare fino a 2,5 chilogrammi di esplosivo, può colpire un bersaglio ad una velocità massima di 150 chilometri orari. «Questo drone costa fino a 400 dollari e può essere realizzato ovunque. Abbiamo realizzato il nostro utilizzando microchip importati dalla Cina e dettagli acquistati su AliExpress. Abbiamo realizzato noi stessi il telaio in carbonio. E sì, le batterie sono di Tesla. Un’auto ha circa 1.100 batterie che possono essere utilizzate per alimentare questi piccoletti», ha detto al Politico Pavlo Tsybenko direttore ad interim dell'accademia militare Dronarium nei pressi di Kiev. Quasi impossibili da abbattere, solamente delle reti possono fermarli. Motivo per cui, secondo Tsybenko, presto dovranno essere installate reti sopra gli edifici governativi di tutta Europa.

Il loro utilizzo (anche da Hamas)

Utilizzati per la prima volta come arma per riconquistare la regione separatista del Nagorno-Karabakh dai separatisti armeni, il loro uso si è ampliato rapidamente durante la guerra russa in Ucraina. Adottati anche dai militanti di Hamas per abbattere le difese israeliane al confine, sono serviti nell'attacco a sorpresa che ha visto il massacro di più di 1.400 persone. Nulla di nuovo per gli ucraini, che da tempo utilizzano lo stesso metodo. Per questo motivo, secondo gli esperti di droni e funzionari dell'intelligence dell'Ucraina, sarebbero stati proprio i russi ad addestrare Hamas: «Solo noi e i russi sappiamo come farlo, e sicuramente noi non glielo abbiamo insegnato», ha detto Andriy Cherniak, rappresentante della direzione dell'intelligence militare ucraina. Un punto di vista, questo, condiviso anche dal capo dell'accademia militare Dronarium Ruslan Belyaiev, che teme che questi droni possano essere usati presto anche da altri: «Nessuno è immune da tali attacchi. In teoria, uno specialista con il mio livello di esperienza potrebbe pianificare ed eseguire un'operazione per liquidare le prime persone di qualsiasi stato europeo. Il vaso di Pandora è aperto».

L'interesse degli altri Paesi

Alcune democrazie occidentali avrebbero già mostrato interesse a imparare dall'esperienza dell'Ucraina nella guerra dei droni. Secondo alcuni esperti, le forze speciali e le unità antiterrorismo di due paesi della NATO confinanti con la Russia avrebbero infatti seguito corsi con operatori di droni ucraini negli ultimi sei mesi, per imparare ad usarli e contrastarli. 

 

L'importanza della Cina

Nonostante tutto questo, però, né l'Ucraina né la Russia sono in grado di produrre da sole questi droni. Motivo per cui si riforniscono ancora dalla Cina, il principale produttore di droni commerciali. Per paura che venissero utilizzati per scopi militari, a inizio anno il Ministero del Commercio cinese ha però imposto restrizioni sulle esportazioni di droni, sia verso l’Ucraina che verso la Russia. Tuttavia, è possibile procurarsi componenti e droni tramite paesi terzi: «Sì, la Cina può fermare o bloccare l'esportazione di componenti se vede la parola "Ucraina" nei dati sulle esportazioni. Ma non può controllare ciò che compriamo in Europa. La Russia ha meno problemi e un confine comune con la Cina, e questo rende le importazioni di droni molto più facili».

Ultimo aggiornamento: 31 Ottobre, 06:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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