Attesa di 18 mesi e trasferta al sud per cambiare sesso e diventare Laura: «Aprite il centro di Padova»

Mercoledì 27 Marzo 2024, 04:25 - Ultimo aggiornamento: 20:38


LE FASI DEL PERCORSO


Laura lavora nel mondo della sanità convenzionata. Ha iniziato il processo di transizione di genere nel 2021 orientandosi in un mondo molto difficile grazie all'aiuto del coordinamento LGBTQI+. «Sono felice perchè ho ottenuto recentemente i documenti nuovi. Oggi al mio aspetto corrispondono un nome e un codice fiscale nuovi. Mi sento più serena, anche se ci sono voluti più di tre anni». Laura si è affidata ad Alessia Romano del foro di Venezia. «Grazie a lei abbiamo avuto l'udienza in due mesi rispetto ai canonici sei o otto mesi. Questo in virtù della semplificazione che è avvenuta con la legge Cartabia. E dopo due giorni ho avuto la sentenza del Tribunale in cui si stabiliva che sono di sesso femminile».
Con la sentenza e il nuovo codice fiscale la persona ha l'opportunità di richiedere l'intervento chirurgico per la riassegnazione del sesso. L'unico problema è che in Italia non si può fare in tempi brevi. «L'udienza è avvenuta il 21 novembre 2023 e l'assenso è arrivato il 24 novembre. Con la sentenza in mano mi sono subito rivolta ad una struttura ospedaliera per richiedere tramite il sistema sanitario nazionale la riassegnazione del sesso. Ma la risposta mi ha preso in contropiede». Gli ospedali pubblici che praticano la transizione M-W (da uomo a donna) e quindi la vaginoplastica sono quattro in Italia: Torino, Firenze, Pisa e Foggia. Le tempistiche sono però al rallenty a causa delle molte domande e dei pochi professionisti in forze nel servizio pubblico. Si va dai circa 3 anni di attesa di alcune ai 12-18 mesi dell'ultima struttura aperta. «L'unica lista d'attesa che si sta muovendo ad oggi è quella di Foggia- conferma Laura- E' un'apertura recente, un'equipe molto grande e sono bravissimi. Però appunto noi siamo in tante».

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