"Banchetto" a base di eroina sui tavolini della trattoria del centro

Martedì 10 Maggio 2022 di Fulvio Fenzo
I resti dell'iniezione di eroina in un ristorante chiuso per turno in pieno centro di Mestre
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MESTRE - Su quel tavolo ci sono 4 siringhe. Un’altra è per terra, sul plateatico rialzato in legno della trattoria di piazzetta San Francesco. Poi c’è il “kit” per prepararsi la dose, una forbice da elettricisti, accendino e una bottiglietta d’acqua. Sparsi in giro, pezzi di fogli d’alluminio. E poi c’è lei, che avrà sui trent’anni o poco più, rannicchiata su una sedia tra il sonno e lo stordimento della droga iniettata da poco. Sola, perché i compagni del “festino” a base di eroina, se ne devono essere andati poco prima. 

DAVANTI A TUTTI
Sono passate da poco le 11 quando lì, in quella piazzetta tra via Piave e via Cappuccina che non ti pare di essere a Mestre, arrivano i vigili su due “quad”. Dicono che sia stato il titolare della “Vecia Posta” a chiamarli, arrivato per mettere a posto qualcosa nel suo locale, ieri chiuso per il riposo settimanale. Sui tavolini esterni, coperti dalla tenda parasole, si è invece trovato quello “spettacolo” visto anche dai clienti del mercatino al centro della piazzetta:
«Forza, svegliati! Tirati su».

La giovane scuote la testa, mugugna ma poi, alla vista degli agenti, si alza dalla sedia e si allontana. In zona la conoscono: «È una di qua, stava nelle case là dietro - dice un abitante -. Circa tre anni doveva essere lei quella che hanno ripreso e messo sul giornale perché anche quella volta si era addormentata strafatta su questa stessa pedana della trattoria della piazzetta».  Stavolta, però, saranno stati in quattro o cinque: «È il segno che ormai il consumo di droga nel nostro rione avviene alla luce del sole. Non si nascondono nemmeno più dietro qualche muro, o un semplice albero. E tutto ciò avviene in pieno giorno, davanti alla gente che passa e ai bambini e ragazzi che vanno a scuola».

«RITROVI TUTTE LE SERE»
Nel gennaio dell’anno scorso, proprio lì, morì un 47enne trevigiano di overdose, trovato attorno alle 22 steso a terra con una siringa vicino al braccio. «Ma tutte le sere, tutte le notti, c’è gente che viene qui a farsi dopo aver acquistato la dose da uno dei tanti spacciatori che ci sono in zona - aggiunge una abitante di via Cavallotti -. Se fossi il proprietario della trattoria porterei dentro sedie e tavoli tutte le sere. E tirerei su la tenda, perché quel posto riparato anche dalle piante attorno al plateatico è come una calamita per loro». E tutto questo accade mentre i controlli nel rione Piave non mancano, dato che basta fare un giro a qualsiasi ora per imbattersi in una o più pattuglie di vigili, polizia, carabinieri, guardia di finanza e lagunari. Forse, a questo punto, manca davvero qualcosa di più “sulla strada”, come quegli operatori del Comune che si muovono nei luoghi di spaccio e, soprattutto, di consumo. Perché, di consumo in piazzetta San Francesco come in tutto il rione Piave, ce n’è purtroppo davvero tanto. 

Ultimo aggiornamento: 16:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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