Tentò di uccidere i colleghi, «perché sentivo le voci». L'uomo condannato a 14 anni

Il 27 giugno 2022 un albanese di 54 anni a San Michele al Tagliamento ferì gravemente due colleghi a colpi di pistola

Lunedì 26 Febbraio 2024 di C.A.
Tentò di uccidere i colleghi, «perché sentivo le voci». L'uomo condannato a 14 anni

BIBIONE (VENEZIA) - Ha tentato di uccidere i colleghi di lavoro a colpi di pistola. Sentiva «le voci», così ha detto allo psichiatra che ha accertato la diminuita capacità di intendere e volere, circostanza che, assieme alla diminuente prevista dal rito abbreviato, ieri in Tribunale a Pordenone ha comportato una condanna a 14 anni di reclusione. Ad Artur Haxhiu, 54 anni, albanese residente a San Michele al Tagliamento, il gup Rodolfo Piccin ha riservato anche 4 anni di colonia agricola. È la misura di sicurezza che verrà applicata all’imputato quando avrà terminato di scontare la pena in carcere.

Sulla carta ci sono anche provvisionali per quasi mezzo milione di euro riservate alle parti civili.

Cosa è successo

Il 27 giugno 2022 a Bibione si è sfiorata una mattanza. Haxhiu alle 6 del mattino ha raggiunto i colleghi nel magazzino Europa Group. «Dove vai?», gli ha chiesto Alexander Sollufi, di Cesarolo, prima di essere colpito in testa. L’uomo, in coma per mesi, è rimasto semiparalizzato. Dimesso dall’ospedale dopo un anno, per aiutare la la famiglia a seguirlo nelle terapie, ancora lunghe, e ad adattare l’abitazione alle sue nuove esigenze, è scattata anche una raccolta fondi. Nel magazzino c’era anche Alessandro Poli di Latisana. Contro di lui ha esploso due colpi a bruciapelo, in faccia. Ed è incredibile come Poli sia riuscito a salire in macchina e a raggiungere il pronto soccorso di Bibione con la faccia gravemente ferita e una pallottola incastrata tra le vertebre, oltre alla lacerazione di un’arteria. «Lo hanno salvato all’ospedale di Udine - afferma l’avvocato di parte civile Antonio Ferrarelli - E per lui le cure mediche non sono ancora finite, lo stesso vale per Sollufi, che appena adesso comincia a muovere i primi passi e deve essere sottoposto a una ricostruzione facciale». A Sollufi e alla sua famiglia è stata prevista una provvisionale complessiva di 345mila euro, a cui si aggiungono i 125mila per Poli e i suoi familiari.

Le accuse verso Haxhiu

Ieri Haxhiu rispondeva di due tentati omicidi pluriaggravati, di un tentato omicidio premeditato, di resistenza ai carabinieri che lo hanno catturato e porto abusivo di pistola. Quello stesso giorno, dopo aver ferito i due colleghi, ha raggiunto Dodan Lulashi nella sua abitazione a Bevazzana. Quando la vittima ha aperto la porta, gli ha sparato ferendolo in varie parti del corpo. Lulashi è riuscito a disarmarlo e a metterlo in fuga. In questo caso non sono state le «voci» ad armarlo. È stata una vendetta. Convinto che l’amico in passato, durante una trasferta di lavoro a Trieste, lo avesse lasciato di proposito a piedi, lo aveva minacciato lasciandogli un coltello sul parabrezza. Alla denuncia di Lulashi è seguito un processo per minacce. La condanna ha scatenato l’ira di Haxhiu, che in tutto questo percorso giudiziario è stato ifeso dall’avvocato Luca Spinazzè. Lulashi, costituito parte civile con l’avvocato Francesca Morassutto, ieri ha ottenuto 5mila euro di provvisionale.
Il pm Maria Grazia Zaina aveva concluso per 12 anni di reclusione e 2 di misura di sicurezza. L’avvocato Ferrarelli ha duramente contestato la perizia psichiatrica evidenziando la pericolosità sociale dell’imputato: «Tutto si basa sulle dichiarazioni di Haxhiu, che mai prima di allora aveva manifestato problematiche. Solo dopo i fatti è emerso che sentiva le voci».

Ultimo aggiornamento: 27 Febbraio, 16:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci