Piove di Sacco. Raffica di furti in casa: nel covo della banda di ladri ​oltre duecento pezzi tra orologi, gioielli e monili in oro

Martedì 12 Dicembre 2023 di Marco Aldighieri
Piove di Sacco

PIOVE DI SACCO (PADOVA) - La banda di ladri albanesi è finita nella rete tesa dai carabinieri. Nel loro covo, un appartamento a Pontelongo di proprietà di un connazionale, gli inquirenti hanno trovato e sequestrato un vero e proprio tesoro: oltre duecento pezzi tra orologi, gioielli e monili in oro per un ammontare complessivo di decine di migliaia di euro. 
In quattro sono finiti nel registro indagati accusati dal pubblico ministero Sergio Dini, titolare delle indagini, di otto furti in altrettante abitazioni. Nella giornata di oggi gli stranieri, tutti incensurati, saranno davanti al Gip Maria Luisa Materia per l’interrogatorio di garanzia e la convalida dell’arresto.


 

I FATTI


Gli uomini dell’Arma, da alcuni giorni, avevano messo nel mirino una Fiat Panda con a bordo i quattro sospettati. L’utilitaria è stata vista transitare per i comuni di Piove di Sacco, Correzzola e Conselve dove si sono registrati diversi furti nelle case. La banda ha colpito anche nel tardo pomeriggio dell’8 dicembre, festa dell’Immacolata, svaligiando una villetta di Piove di Sacco. Ma i ladri hanno commesso un errore: mentre sfondavano una vetrata per penetrare nell’abitazione non si sono accorti di essere ripresi dalle telecamere della videosorveglianza. Le immagini sono state trasmesse nell’applicazione installata nel telefono cellulare del proprietario, in quel momento fuori casa, che ha dato l’allarme al 112. 
I carabinieri, dopo pochi minuti dalla chiamata alla centrale operativa, hanno intercettato la Fiat Panda con i quattro banditi in fuga.

All’operazione è stata data la massima priorità, perchè c’era il forte sospetto che fossero armati. I ladri, sempre pedinati dagli inquirenti, hanno raggiunto un appartamento di via Villa del Bosco nel comune di Pontelongo. Ormai erano sicuri di essere riusciti a portare a segno anche questo colpo, ma all’alba del 9 dicembre hanno subito l’irruzione dei militari. Nel covo degli albanesi gli uomini dell’Arma non hanno trovato nè pistole e nè coltelli, ma una montagna di oggetti rubati.


 

LA REFURTIVA


Nella casa, di proprietà di un connazionale dei quattro arrestati, i carabinieri in ogni stanza hanno trovato del materiale trafugato dalle abitazioni saccheggiate su tutto il territorio del Piovese a partire dal primo dicembre fino al giorno dell’Immacolata. Il sequestro ha riguardato orologi, bracciali, anelli, collane, orecchini, spille e anelli. Un tesoro di oltre duecento gioielli per un valore complessivo di decine di migliaia di euro. 
Ma i ladri hanno rubato anche capi di abbigliamento, Sim card, soldi in contanti, borse, zaini, profumi, occhiali, buoni postali, telefoni cellulari, tessere sanitarie e della biblioteca, penne, torce, federe dei cuscini e pure un piede di porco: il loro ferro del mestiere. 


 

IL METODO


Secondo una prima ricostruzione da parte degli inquirenti, i quattro albanesi sono entrati in Italia passando dall’Ungheria. Una volta arrivati a Roma hanno noleggiato una Fiat Panda a partire dalla fine di novembre per tutto dicembre. Giovani e incensurati avevano calcolato di saccheggiare più abitazioni possibili nell’arco di un mese. Terminati i colpi sarebbero rientrati in Albania con la refurtiva. La loro base operativa è diventato l’appartamento di Pontelongo del connazionale, al quale hanno pagato un affitto in nero. I quattro hanno organizzato i furti sempre tra le 18 e le 18.30, un orario non scelto a caso dalla banda: è il momento in cui la maggiorare parte delle case non è abitata. 

Ultimo aggiornamento: 13 Dicembre, 17:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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