Per ora niente dimissioni, «godo di buona salute». Papa Francesco nella sua autobiografia che sarà in libreria dal 19 marzo per Harper-Collins «Life.
LIBRO
Nel raccontare se stesso Papa Bergoglio ripassa i principali momenti della sua vita. La famiglia di origini piemontesi, l'emigrazione in Argentina agli inizi del secolo scorso, la 'mitica' nonna Rosa che gli ha insegnato la fede e tante cose belle della vita, i compagni di classe, gli studi in chimica e persino la fidanzatina.
«Durante quell’anno in seminario ebbi anche una piccola sbandata: è normale, altrimenti non saremmo esseri umani. Avevo già avuto una fidanzata in passato, una ragazza molto dolce che lavorava nel mondo del cinema e che in seguito si è sposata e ha avuto dei figli. Questa volta invece mi trovavo al matrimonio di uno dei miei zii e rimasi abbagliato da una ragazza. Mi fece davvero girare la testa per quanto era bella e intelligente. Per una settimana ebbi la sua immagine sempre nella mente e mi fu difficile riuscire a pregare! Poi per fortuna passò, e dedicai anima e corpo alla mia vocazione».
EUROPA
Gli undici anni di pontificato vengono analizzati attraverso i passaggi dominanti a cominciare dall'elezione avvenuta nel 2013. Il rapporto che ha saputo instaurare con l'altro Papa, Ratzinger, mentre viveva sul colle vaticano nel monastero, i viaggi nel mondo, le guerre che lo tormentano, la battaglia per salvare il pianeta, il rapporto con le donne e con le altre religioni. Non mancano alcuni passi sull'Europa. Uno in particolare sottolinea il difficiile rapporto con Viktor Orban
Nell’Unione europea «ogni popolo porta le sue ricchezze, la sua cultura, la sua filosofia e deve poterle mantenere, armonizzandosi nelle differenze. Ne ho parlato proprio a Budapest perché spero che quelle parole siano ascoltate sia dal primo ministro ungherese Viktor Orbán, perché capisca che c’è sempre tanto bisogno di unità, sia da Bruxelles — che sembra voler uniformare tutto — perché rispetti la singolarità ungherese». Il Papa nel libro si esprime più volte in difesa della pace, del lavoro, contro i mercanti di armi e gli eccessi della finanza. Lancia poi un appello a tutela del creato — «il tempo sta per scadere, non ci rimane molto per salvare il pianeta» —, invitando i giovani a «fare rumore», senza ricorrere a violenze e senza «deturpare le opere d’arte».
GAY
Sugli omosessuali, altro punto delicatissimo del pontificato, Francesco ripete che la dottrina non cambierà, quello che deve modificarsi è la pastorale, l'atteggiamento verso di loro.
«Immagino una Chiesa madre, che abbracci e accolga tutti, anche chi si sente sbagliato e chi in passato è stato giudicato da noi. Penso alle persone omosessuali o transessuali che cercano il Signore e che invece sono state respinte o cacciate». Il Papa conferma «le benedizioni alle coppie irregolari: voglio soltanto dire che Dio ama tutti, soprattutto i peccatori. E se dei fratelli vescovi decidono di non seguire questa strada, non significa che questa sia l’anticamera di uno scisma, perché la dottrina della Chiesa non viene messa in discussione». Il matrimonio omosessuale non è possibile, ma le unioni civili sì: «È giusto che queste persone che vivono il dono dell’amore possano avere una copertura legale come tutti. Gesù andava spesso incontro alle persone che vivevano ai margini, ed è quello che la Chiesa dovrebbe fare oggi con le persone della comunità LGBTQ+, che all’interno della Chiesa sono spesso marginalizzate: farle sentire a casa, soprattutto quelle che hanno ricevuto il battesimo e sono a tutti gli effetti parte del popolo di Dio. E chi non ha ricevuto il battesimo e desidera riceverlo, o chi desidera fare da padrino o madrina, per favore, che sia accolto».
CRITICHE
In questi anni non sono mancate critiche per il suo stile di governo autoritario, per gli errori fatti e pian piano si è formata una base contraria. In diversi momenti è stato attaccato da blog e giornali, soprattutto americani. Il Papa l'ha presa con filosofia dicendo che se fosse andato dietro a tutte le cose dette e scritte su di lui, sarebbe dovuto andare dallo psicologo una volta la settimana. Ma l’ha ferito chi ha scritto che «Francesco sta distruggendo il papato». «Cosa posso dire? Che la mia vocazione è quella sacerdotale: prima di tutto sono un prete, sono un pastore, e i pastori devono stare in mezzo alle persone… È vero che quella del Vaticano è l’ultima monarchia assoluta d’Europa, e che spesso qui dentro si fanno ragionamenti e manovre di corte, ma questi schemi vanno definitivamente abbandonati». Nel conclave del 2013 «c’era una gran voglia di cambiare le cose, di abbandonare certi atteggiamenti che purtroppo ancora oggifanno fatica a sparire. C’è sempre chi cerca di frenare la riforma, chi vorrebbe rimanere fermo ai tempi del Papa-re».