Rugby, Francia-Italia 60-7, Bleus padroni del match a Lione, Capuozzo fuori per infortunio. Azzurri, mondiale fallimentare

Ultima partita del ct Crowley che in settimana aveva cercato di ricostruire il morale della squadra annientata dagli All Blacks

Venerdì 6 Ottobre 2023 di Paolo Ricci Bitti inviato a Lione
Rugby, sfida alla Francia inarrestabile: diretta live da Lione oggi 6 ottobre, pronostico impietoso per gli azzurri. Formazioni e tv

LIONE La Francia, come il traffico attorno al maestoso stadio Groupama dell'Ol al completo, si è fermata questa sera per il match contro gli azzurri che chiude la Poule A e che vale, sulla carta, il passaggio ai quarti di finali.

Sono in 55mila i fedeli che fanno tremare le tribune con "Allez les bleus" a cui rispondono 5mila italiani con "Sarà perché ti amo" proposta con parecchia fantasia dal dj dello stadio. Chi sono i Ricchi e chi sono i Poveri nel rugby stasera è ahinoi noto: tutto lascia pensare a una formalità per i Bleus di Fabien Galthie che come sempre farà cento passi sul prato dello stadio prima del fischio d'inizio. Un rito a cui il ct transalpino non rinuncia nemmeno quando il pronostico è così sfacciatamente  in favore della sua squadra. Certo, la pressione sulle sue spalle non manca, perché i francesi, in questo formale ottavo di finale creato dal calendario, devono stravincere giocando bene per convincere sé stessi che potranno affrontare nei quarti il Sudafrica campione del mondo con buone possibilità di proseguire la corsa verso la vittoria finale.

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Il tracollo

Per trovare qualche venatura di azzurro sul prato dell’Ol Stadio di Lione, che ribolliva facendo tremare le maestose tribune, vanno attesi 25 minuti durante i quali i francesi hanno già disposto della partita a loro massimo piacere. Siamo sul 24-0 perché i Bleus, padroni assoluti del match, hanno segnato già al 2’ con Penaud, raddoppiando al 13’ con Bielle-Biarrey e triplicando al 21’ con Ramos che nel tanto libero lasciatogli dagli azzurri ha infilato anche un penalty. Ovvero di nuovo l’incubo di una settimana fa quando gli All Blacks sfrecciavano sui resti degli italiani segnando con una media di più di un punto al minuto. Un disastro: sembrava la sfida fra una squadra seniores e una under 20. Già che avevano pochi palloni, gli azzurri hanno anche regalato tre touche e una mischia ai Bleus che insistevano quel tanto che bastava per creare una breccia in una difesa che sbagliava un quarto dei placcaggi, un’enormità per una formazione del Sei Nazioni. Nessuna reazione di orgoglio, nessuna rivolta all’ineluttabile pronostico. Ecco, in questa rovinosa situazione, al 25’ Ange Capuozzo (chi altri se non il più francese degli italiani, L’Equipe dixit?) ha aperto uno spiraglio nella muraglia blu e ha lanciato il veterano Allan sopraggiunto a tutto gas.


LA SCOSSA 
Non avesse tenuto il pallone con una mano come se fosse un fijiano e non un vicentino-inglese, il mediano di apertura sarebbe arrivato in meta, ma alle sue spalle si è fatto vivo il ventenne Bielle-Biarrey che con un buffetto dispettoso gli ha fatto cadere la palla in avanti. Sconcertante. "Cercavo il sostegno e volevo passare il pallone dall'alto ad Ange" ha poi spiegato il veterano azzurro che aveva il volto e l'anima segnati dalla batosta.

Un assist mancato, ma almeno l’Italia dimostrava di esistere, finalmente. I francesi rinculavano, o forse rifiatavano, e allora gli azzurri insistevano fino a segnare a forza di capocciate una magnifica meta con Ferrari al 36’.

Anzi no, l’arbitro inglese Dickson, che aveva assegnato la meta con netta certezza, si faceva ammaliare dai fischi del pubblico e chiedeva il Tmo. Macché niente meta, perché lo stesso Ferrari nella fase precedente aveva dato una spallata alta a Lucu. Niente di che, in verità, ma per Dickson era sufficiente per annullare la segnatura.

Sul rovesciamento di fronte magica palombella di Jalibert per Penaud, ovvero 31-0. Per l’Italia invece anche l’amarezza dell’uscita proprio di Ange Capuozzo che al 30’ aveva rimediato una botta all'occhio sinistro.

«Allez les Bleus» insistevano subito in avvia di ripresa i 53mila fedeli non ancora appagati dalle toreade impietose dei francesi che riprendevano a macinare mete con Jalibert, un fenomeno che è persino il mediano di riserva, Mauvaka e Moefana: 52-0, sette mete a zero al 63’, un’altra bocciatura senza appello per una squadra affidata al ct Crowley, giubilato senza riguardo dalla federazione già in giugno, e poi alla vigilia della Coppa annunciata, dallo stesso presidente Marzio Innocenti, come capace di mettere in difficoltà gli All Blacks e la Francia.

Forse in un altro film, purtroppo, non in quello proiettato durante questi Mondiali fallimentari in cui l’azzurro Zuliani è riuscito almeno a meritarsi un titolo di coda segnando di forza la meta del 52-7 al 71’. Sipario con l’ottava meta (ancora Moefana) francese e il penalty di Ramos per il tombale 60-7. Tra punti subiti, mete subite e peggior scarto passivo totale si tratta dei peggiori Mondiali da quando (2003) esiste questa formula a 20 squadre. Un risultato che impone scelte nette alla Federazione che intanto potrebbe cominciare a metterci la faccia senza lasciare in vetrina, per la seconda batosta consecutiva, solo un ct ritenuto non più adatto per la crescita di questo giovane gruppo e un capitano coperto di lividi. Dai vaticini roboanti, creatori di illusioni miseramente sfumate, al senso di responsabilità.  

Classifica Poule A: Francia 18, Nuova Zelanda 15; Italia 10; Uruguay 5; Namibia 0. Passano ai quarti di finale Francia e Nuova Zelanda. Italia qualificata per la Coppa del Mondo del 2027 in Australia.

Il tabellino di Francia-Italia

Marcatori: 2’ m. Penaud tr. Ramos (7-0), 7’ c.p. Ramos (10-0), 14’ m. Bielle-Biarrey tr. Ramos (17-0), 22’ m. Ramos tr. Ramos (24-0), 37’ m. Penaud tr. Ramos (31-0), 48’ m. Jalibert tr. Ramos (38-0), 54’ m. Mauvaka tr. Ramos (45-0), 63’ m. Moefana tr. Jaminet (52-0), 70’ m. Zuliani tr. Allan (52-7), 76’ m. Moefana (57-7), 80’ c.p. Jaminet (60-7)

Francia: 15 Thomas Ramos (60’ Jaminet), 14 Damian Penaud, 13 Gael Fickou (61’ Moefana), 12 Jonathan Danty, 11 Louis Bielle-Biarrey, 10 Matthieu Jalibert, 9 Maxime Lucu (55’ Couilloud), 8 Gregory Alldritt, 7 Charles Ollivon (55’ Cros) (c), 6 Anthony Jelonch, 5 Thibaud Flament (45’ Taofifenua), 4 Cameron Woki, 3 Uini Atonio (45’ Aldegheri), 2 Peato Mauvaka (55’ Bourgarit), 1 Cyril Baille (55’ Wardi)

Italia: 15 Ange Capuozzo (30’ Pani), 14 Pierre Bruno (52’ Morisi), 13 Juan Ignacio Brex, 12 Paolo Garbisi, 11 Montanna Ioane, 10 Tommaso Allan, 9 Stephen Varney (44’ Fusco), 8 Lorenzo Cannone, 7 Michele Lamaro (44’ Zuliani), 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza, 4 Niccolò Cannone (56’ Sisi), 3 Pietro Ceccarelli (56’ Riccioni), 2 Hame Faiva (60’ Manfredi), 1 Simone Ferrari (60’ Zani)

Arbitro: Karl Dickson (Inghilterra)
Assistenti: Luke Pearce (Inghilterra), Craig Evans (Galles)
TMO: Marius Jonker (Sudafrica)

L'attesa

LIONE Sarà più prezioso di prima il vaso azzurro di fine ceramica ridotto in cocci dagli All Blacks una settimana fa e riparato con sottili venature d’oro dal ct Kieran Crowley, che da sabato sarà comunque l’ex allenatore dell’Italia? Il neozelandese si trasferirà in Giappone dove è nata l’arte di aggiustare con l’oro (kintsugi), ma intanto si è ritrovato a ricostruire una squadra polverizzata mentalmente e fisicamente dalla Nuova Zelanda (96-17) e attesa oggi sempre a Lione da avversari altrettanto quotati: i francesi che puntano a vincere la loro prima coppa del mondo. Un compito immane, per di più per un tecnico che è stato giubilato senza troppi riguardi dalla Federazione già in giugno, non proprio il modo migliore per conservargli un po’ di credito nei confronti dei giovani azzurri.

 
«L’Italia è meglio di quella vista contro gli All Blacks e sarà capace di metterci in difficoltà» ha detto il ct del Bleus, Fabien Galthie, che schiera il meglio che ha e che in questi giorni è sempre in contatto diretto con il presidente Macron, perché la Coppa del mondo è una questione maledettamente seria nella Francia che l’anno prossimo ospiterà anche le Olimpiadi.

Ne siamo tutti convinti che gli italiani siano migliori: in due anni con Crowley gli azzurri (età media più bassa dei Mondiali) sono cresciuti e dispongono dei mezzi per rallentare la corazzata francese come hanno fatto in febbraio a Roma nel Sei Nazioni (24-29), ma poi è arrivata la batosta con i “tutti neri” che ha cancellato ogni certezza.

 

Dubbi non ne hanno gli allibratori che ricordano intanto che in 47 sfide ne abbiamo vinte solo 3, l’ultima dieci anni fa: morale, la vittoria della Francia oggi non è pagata mentre quella azzurra vale da 17 a 23 volte la posta. Qui il sipario potrebbe essere calato anche senza ricordare che sulla carta (velina) si tratta di un match da “dentro o fuori”, un ottavo di finale e chi perde non andrà ai quarti.

Un incrocio dovuto in realtà solo al calendario della “Poule A” costruito per tenere in vita il più possibile l’Italia che a quei “quarti” non è mai arrivata in 9 Mondiali. Come può allora l’Italia salvare questa sera la faccia davanti a 60mila fedeli e al resto del mondo, per di più in lussuosa diretta in prime time su Rai2?

Ovvero come può fare sudare i francesi fino alla fine non incassando una tariffa oltre i 30 punti nella serata finalmente fresca di Lione?

Crowley spera che la nuova prima linea Ferrari, Faiva, Ceccarelli tenga botta, che Lamaro e Negri placchino senza sosta e che stelle del massimo campionato francese (Top 14) come Paolo Garbisi (oggi primo centro), Allan (apertura) e Capuozzo (estremo) giochino come sono capaci.

Poi, sì, è una questione di testa, di orgoglio, di maglia azzurra da onorare e di certo è stata una buona idea per i giocatori andare ieri in visita al Cimitero della Guillotiere di Lione dove da 105 anni sono sepolti 71 degli oltre 5mila caduti italiani in Francia nella Grande Guerra. Furono 60mila i fanti del regio esercito che nel 1918 partirono a sorpresa con il II corpo d'armata per arrancare nel fango delle trincee francesi: Parigi voleva un segno concreto dell'alleanza con gli italiani. In più di 5mila non tornarono.


Paolo Ricci Bitti

 

Ultimo aggiornamento: 8 Ottobre, 09:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA