ROMA C'è turnover e turnover. Quello necessario per far ruotare la rosa e un altro inevitabile, per farla respirare. De Rossi, contro il Torino, è alle prese con il secondo.
Ma dopo una battaglia come quella di giovedì sera, difficile pensare che Spinazzola (100 minuti), Dybala (102 minuti), Pellegrini (uscito acciaccato per un indurimento ai flessori, a tal punto che ieri non si è allenato), Llorente (reduce da un trauma cranico, out anche lui ieri) possano ripartire dal 1'. E non finisce qui: perché Karsdorp potrebbe fare un passo indietro alla pari di uno tra Lukaku e El Shaarawy. Romelu, al di là della difesa continua da parte dell'allenatore, dell'abbraccio a fine gara con tanto di urlo che ha azzittito l'Olimpico impazzito, ha bisogno di fermarsi. Anche perché dietro c'è Azmoun, uno che a Frosinone ha giocato «perché non me la sentivo di lasciarlo fuori per come lo vedo allenarsi» e che non più tardi di una settimana fa ha messo in panchina proprio Big Rom, dopo un primo tempo da dimenticare.
STAFFETTE IN VISTA
La fortuna di avere a disposizione una famiglia (cit.) allargata lo agevola. I tempi quando Mourinho contava dai sei agli otto indisponibili, sembrano finalmente alle spalle. Ma sono anche le risposte che alcuni elementi, finiti nel dimenticatoio con José, gli stanno regalando che aiutano Daniele a cambiare. In queste settimane ci si sofferma giustamente sulla rinascita di Pellegrini e Paredes ma sono (anche) le seconde le linee che stanno dando segnali incoraggianti. Calciatori che sembravano quantomeno messi in forte discussione che all'improvviso sembrano essersi ritrovati. Il segreto - chissà se Daniele, sempre schivo ai complimenti, lo ammetterà - è nel segreto di far sentire tutti di nuovi importanti. E non solo a parole. Kristensen e Huijsen sono fuori dalla lista Champions? Dopo l'inevitabile tribuna di Rotterdam, partono titolari a Frosinone.
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Aouar sembrava pronto per una plusvalenza estiva? Eccolo dare il suo contributo fondamentale nel supplementare dell'altra sera. Zalewski era diventato il brutto anatroccolo che non sapeva più cosa era diventato? Gli viene affidato il quinto rigore della serie, quello decisivo, quello dell'apoteosi. Ndicka era messo in discussione? Rinfrancato dalla Coppa d'Africa gli sono bastati 30 minuti per far capire il contributo che potrà regalare nel finale di stagione. All'appello manca ancora Smalling e c'è da scommettere che prima o poi, probabilmente più prima che poi, dal cilindro di DDR uscirà anche Renato Sanches. Per questo cambiare in vista del Torino sarà più semplice. Sempre consapevoli, però, che le partite durano 90 minuti e ci sono cinque cambi a disposizione. Quindi questo non proibisce che i vari Lukaku, Dybala, Spinazzola e altri, possano domani partire dalla panchina per poi entrare in corsa e risultare decisivi. Nella nuova Roma targata De Rossi c'è posto per tutti. Senza fare figli e figliastri.