Imoco campione d'Europa, coach Daniele Santarelli festeggia il Grande Slam: «Abbiamo vinto tutto, gruppo fantastico»

Lunedì 6 Maggio 2024 di Alice Bariviera
Il coach Daniele Santarelli insieme ai presidenti dell'Imoco Maschio e Garbellotto

CONEGLIANO (TREVISO) –  La stagione perfetta è di Conegliano. Ad Antalya vince la sua seconda Champions League, firma il grande slam e sotto il naso di tutti, anche di chi lo storceva qualche mese fa, consegna alla storia un'annata da incorniciare. È la SuperFinal delle motivazioni, delle partenze e della rivalsa.

La fine di un ciclo magico fatto di persone capaci di rialzarsi sempre e di non aver paura di trovarsi spalle al muro.

La consacrazione dell'allenatore più forte al mondo, capace di essere guida severa ma riconoscente. Daniele Santarelli può finalmente abbandonarsi alla gioia e alla soddisfazione: «È stata una stagione carina - scherza il tecnico gialloblù neo campione d’Europa - abbiamo vinto tutto e non posso dire che si poteva fare meglio di così, forse potevamo giocare meglio perché questa finale non è stata facile. Dopo un primo set bellissimo ci siamo un po’ illusi e abbiamo abbassato la guardia. Abbiamo fatto un secondo set bruttissimo per tornare di nuovo a giocare un terzo parziale meraviglioso. Un nuovo calo nel quarto con un brutto gioco da parte nostra ma siamo stati così tutta la stagione. Abbiamo alternato momenti in cui le cose andavano molto bene e altri in cui abbiamo sofferto troppo. Ad Antalya però volevamo e dovevamo vincere e andava bene farlo in qualsiasi modo».

Campioni d'Europa. Ancora. Una vittoria che segna però, per la seconda volta la fine di un ciclo incredibile. Di un gruppo che ha vinto in tutti i modi in cui era possibile farlo, ma soprattutto che ha vinto le critiche di chi non riteneva questa squadra una favorita. «Io sono strafelice di questo gruppo che è fantastico e mi sono divertito tantissimo con loro. È stato uno dei migliori gruppi che io abbia mai avuto. Avevamo tantissime motivazioni per fare bene, per le tante giocatrici che ci lasceranno, per quello che ha fatto Robin in questi 8 anni. Ha visto il club crescere e migliorare. Io devo tantissimo a lei. Volevo vincere anche per il mio staff a cui sono molto grato. Lo dovevo a Valerio Lionetti su tutti che dopo 7 anni insieme a me ha deciso di prendere un’altra strada, abbiamo fatto un grande cammino insieme e sono felice per lui e per tutti loro che la SuperFinal sia stata così magica. Non mi dimenticherò mai questa stagione. Infine, sono contento anche per i tanti tifosi che ci hanno seguito fino in Turchia perché è l’ennesima dimostrazione d’affetto che ci danno, sono sicuro che anche da casa tanti hanno festeggiato. Dobbiamo segnarci questo anno perchè è stato incredibile e sono consapevole che non sarà sempre così».

I PRESIDENTI

C'è grande soddisfazione anche nei primi artefici di questa magia, i presidenti Maschio e Garbellotto che anno dopo anno confermano di avere stoffa, talento e capacità di vedere sempre un po' più avanti. «Sono veramente felice per questa vittoria - sono le prime parole di Piero Garbellotto - è stato un giorno speciale perché è da tanto tempo che volevamo tornare a vincere questa Champions League e finalmente ad Antalya ci siamo riusciti. È stato un anno veramente incredibile perché abbiamo fatto il grande slam vincendo tutte le coppe a cui abbiamo partecipato. Abbiamo un grande feeling con coach Santarelli e mi auguro che il nostro futuro assieme possa essere lungo e vittorioso».

Pietro Maschio non è scaramantico e non ha paura del futuro: «È stata una stagione fantastica ma non voglio dire irripetibile, perché non metto limiti alle mie squadre. Abbiamo vinto tutti i trofei e a inizio anno era quasi un’utopia. Penso che la grande concorrenza ci abbia spronato a fare ancora meglio. È stata una partita magica per diversi motivi, io penso che il lavoro paghi sempre con Robin che è stata a Conegliano per 8 anni, Bardaro che arriva dalle giovanili, Cook è la terza volta che torna a vestire il gialloblù e questa è la piena dimostrazione del valore del nostro impegno. Sono orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto».

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