Le segnalazioni e le richieste di aiuto sono di nuovo in aumento. La vespa orientalis, seppur in netto ritardo dovuto alle piogge che hanno caratterizzato i mesi di maggio e giugno, è arrivata nuovamente nella Capitale.
L’ultimo caso arriva da una abitazione nel quartiere Appio - Tuscolano. Un ragazzo, papà di due bimbe molto piccole - aveva notato nei giorni corsi un continuo movimento di insetti provenire della finestra e preoccupato per l’incolumità dell’intera famiglia ha chiesto immediatamente aiuto. Gli imenotteri si erano nascosti sotto la serranda: «c’erano otto vespe più la Regina, ma con ogni probabilità altre erano in giro. Sorprenderle tutte insieme - ha raccontato Lunerti - è complicato. Il nido è stato rimosso e la colonia è stata neutralizzata». «Siamo riusciti a bloccare l’esplosione perché nel giro di un mese il numero sarebbe sicuramente quintuplicato fino ad arrivare a un centinaio di individui. La fortuna è che le persone si accorgono subito della presenza di questi insetti e possiamo tuttavia agire sul nascere».
Quali rischi si corrono se non si interviene nell’immediato? «Il nido va ad inglobare il rotolo della serranda. Se lo apriamo e rompiamo l’alveare il rischio è un attacco brutale delle vespe. Gli insetti nidificano sui celetti delle tapparelle. Per poter prevenire il fenomeno si possono applicare le zanzariere».
Roma tra rifiuti e fauna selvatica
Cassonetti che straripano e buste lasciate abbandonate sui marciapiedi per intere giornate. Qualche animale che scorrazza indisturbato alla ricerca di cibo aumentando la presenta di rifiuti sull’asfalto. La Capitale è invasa dai rifiuti, topi e tanti altri animali selvatici. Da nord a sud, in molti quartieri arrivano immagini che ritraggono cinghiali, topi e anche serpenti. «Roma è colma di rifiuti e questo aumenta la probabilità per gli insetti di svilupparsi velocemente. Sono gli unici che possono nutrirsi di ogni sostanza organica lasciata a terra. Al contrario della vespa crabro ( il calabrone europeo, ndr) prevalentemente predatrice», ha sottolineato Lunerti.
«La tanta sporcizia - ha proseguito - non fa altro che potenziare ed alterare gli equilibri naturali degli animali perché aumentano le risorse alimentari. Questo vuol dire: più gabbiani, topi e tanti serpenti. Stiamo commettendo lo stesso errore fatto con i cinghiali cresciuti in maniera esponenziale nella Capitale». «È opportuno - conclude l’esperto - mettere in atto un serio provvedimento per contenere i rifiuti e non lasciarli alla mercé di tutti gli animali».