In Iran, un infiltrato nella chat Telegram degli studenti in partenza per l’Italia che per arrotondare vendevano 2 chili di bagaglio offrendo spazio nelle proprie valigie.
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IL BOSS
Le indagini, coordinate dalla procura di Roma, erano partite a giugno del 2021 quando uno straniero di origini bengalesi era stato fermato per un controllo e trovato in possesso di mezzo chilo di shaboo. I militari avevano subito attivato una fitta rete di controlli per accertare la provenienza dello stupefacente. Arrivando all’imprenditore iraniano che da 25 anni gestiva la panetteria e poi condannato in passato per detenzione e spaccio. Per lunghi mesi i militari hanno pedinato i sospettati e tenuto sotto controllo l’attività riuscendo a ricostruire la lunga catena di contatti e di pusher che la coppia aveva organizzato per distribuire le dosi di droga che arrivavano nei bagagli degli studenti. Hanno dunque scoperto che l’uomo coordinava da remoto, avvalendosi di gregari e collaboratori ai vari livelli, i rapporti sia con gli acquirenti che con i “galoppini” e i fornitori di shaboo di stanza in Iran. Illeciti che metteva in atto anche se già agli arresti domiciliari.
LE RICERCHE
Durante la prima perquisizione (nel 2021) i carabinieri hanno trovato le dosi di shaboo e di oppio nascoste nel doppio fondo di confezioni, completamente integre, di dolci tipici dell’Iran. Una volta sequestrata la merce i carabinieri hanno avviato le indagini per risalire al contatto iraniano che riforniva di droga i coniugi panettieri nella Capitale. Gli investigatori hanno intanto accertato che la droga arrivava a Roma nascosta nei bagagli di ignari studenti.
«Per guadagnare qualche soldo i ragazzi iraniani vendono lo spazio dei bagagli ai connazionali. Venivano agganciati così, nelle scatole, secondo i ragazzi, c’erano dei dolci iraniani. In realtà si trattava di droga occultata» confermano i militari.
Indagini che sono tutt’ora in corso.
Una vasta operazione dunque che - dal 2021 a oggi- ha portato al sequestro di 21 chili di shaboo e 3 chili di oppio, nel periodo ricompreso tra aprile e novembre 2021. Mentre sono 13 in tutto le persone indagate a vario titolo per i reati di spaccio, detenzione ed importazione dall’estero di sostanze stupefacenti.