Una matassa tutt'altro che facile da sbrogliare quella a cui la Digos sta lavorando per rimettere in fila i tasselli dei disordini avvenuti durante e dopo il derby di mercoledì pomeriggio all'Olimpico e che al momento (ma le indagini sono appena iniziate) non avrebbero punti di contatto con quanto avvenuto all'anniversario di Acca Larentia. Di certo, c'è da trovare chi, passata la mezzanotte e armato di un cacciavite, ha colpito Francesco Leuzzi, 30 anni, almeno quattro volte dentro al "Cloverpub" di viale Angelico. C'è da risalire anche alla dinamica che, dentro allo stadio nel corso del match, ha portato un ragazzo del 1996 a perdere un orecchio perché colpito alla testa da un petardo. Il ragazzo, a cui i sanitari del policlinico Agostino Gemelli hanno dato 60 giorni di prognosi, si trovava fra i distinti sud e il lancio sarebbe avvenuto dalla tribuna Tevere. Ad ora si conoscono solo le generalità di tre uomini - due maggiorenni e un minorenne - che sono stati denunciati in stato di libertà per lesioni a pubblico ufficiale e porto di oggetti atti ad offendere in manifestazioni sportive per i disordini avvenuti in strada fra il Flaminio e Ponte Milvio.
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LE AGGRESSIONI
Più complicato risalire a chi invece con il volto coperto da un passamontagna è entrato insieme a tre complici, anche loro con il viso travisato, nel pub di viale Angelico. E ancor più difficile trovare chi ha lanciato quel petardo che ha ferito in modo indelebile un 27enne romano senza precedenti. Il ragazzo è ricoverato al policlinico Gemelli, così come si trova all'ospedale Santo Spirito il 30enne colpito all'addome. L'assalto - perché di questo si è trattato - è avvenuto qualche ora dopo la fine della partita ma il socio del titolare, che è rimasto ferito nel tentativo di sedare la rissa rifiutando poi il soccorso e recandosi autonomamente al San Camillo, ha detto che fin dal pomeriggio c'era un gruppo di ragazzi che si aggirava intorno al pub. Poi l'irruzione, con la lite scoppiata dentro al locale e l'accoltellamento del 30enne e del proprietario. Il pub, aperto da meno di due anni, è considerato un punto di ritrovo dei tifosi romanisti. Il ragazzo ferito infatti appartiene all'entourage dello stadio e si trovava nel locale con altri sei amici quando è stato ferito.
La polizia sta passando al setaccio le sue conoscenze analogamente all'attività che si sta portando avanti per chiarire la posizione del titolare, volto da stadio anche lui, con una precedente attività poi chiusa a Trastevere. Potrebbero tornare utili alcune immagini che la Digos ha acquisito dai residenti del palazzo, dove ha sede il pub, che hanno assistito dalle finestre e ripreso con i cellulari gli attimi seguenti la rissa. Ovvero quelli in cui i due feriti sono usciti dal pub e gli aggressori si sono dileguati per le strade di Prati. Acquisite inoltre anche le immagini di alcuni impianti di videosorveglianza della zona. Infine un'altra rissa con il ferimento di due guardie giurate è avvenuta dentro la metro Flaminio al termine della partita. Due gruppi di tifosi hanno iniziato a discutere e due vigilantes, nel tentativo di separarli, sono rimasti lievemente feriti. Su questo indagano i carabinieri.