Prete rapinato con la truffa dello specchietto a Roma, la vittima trascinata per decine di metri

La classica truffa dello specchietto si è trasformata in una rocambolesca rapina ai danni di un religioso di 86 anni

Giovedì 25 Gennaio 2024 di Giulio Pinco Caracciolo
Truffa dello specchietto all'Eur, sacerdote rapinato e ferito: la vittima trascinata per decine di metri

La classica truffa dello specchietto si è trasformata in una rocambolesca rapina ai danni di un religioso di 86 anni. Ieri è stato disposto il rinvio a giudizio per B.B., 41enne accusato di rapina e lesioni personali. I fatti risalgono al 22 novembre 2022 quando l’imputato nota l’anziano prelato alla guida della sua Ford Fiesta. L’86enne, ignaro di quanto sta per accadere, procede spedito lungo via Tupini, in zona Eur.

La strada è lunga e il traffico intenso. La vittima, lucida alla guida nonostante l’età, arriva all’altezza del civico 103 quando viene inaspettatamente avvicinata da un uomo in moto. È da qui che inizia la messinscena. L’imputato sostiene che il religioso gli abbia urtato lo specchietto provocando un danno al mezzo. 

Il modus operandi in questi casi è noto. Solitamente il truffatore si apposta in doppia fila oppure marcia molto lentamente lungo la carreggiata colpendo con piccoli sassi la vettura del malcapitato per simulare un rumore. Le vittime preferite sono donne e anziani alla guida. E anche in questo caso l’imputato, difeso dall’avvocato Giancarlo Di Giulio, potrebbe aver agito in questo modo. Il trucco c’è, ma spesso non si vede e purtroppo il prelato cade nella trappola. Pressato dalle richieste insistenti dell’uomo, consente ad accostare per verificare il danno. E in effetti lo specchietto della moto è rotto. La richiesta di evitare di coinvolgere autorità e assicurazioni è il primo campanello d’allarme di questo genere di truffe; volersi far pagare subito in contanti è il secondo. Infatti l’imputato stima il danno a spanne e chiede all’anziano un risarcimento immediato di circa cinquecento euro. Forse per paura o forse per il dubbio di aver effettivamente urtato la vettura ecco che il prelato acconsente alla richiesta di denaro.

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IL DRAMMA

Eppure le pagine di cronaca di mezza Italia narrano di tecniche e raggiri molto simili tentando di mettere in guardia i malcapitati. Niente da fare. Il religioso mette mano al borsello perché casualmente dispone della somma richiesta dal motociclista. È proprio a questo punto che la situazione degenera e quella che poteva essere classificata come truffa si trasforma in un batter d’occhio in rapina. L’anziano apre il portafogli – si legge dalle carte – pronto per pagare ma all’interno non ci sono solo cinquecento euro, bensì una somma nettamente superiore: circa 4mila euro in contanti. L’imputato nota le banconote e si accorge dell’ingente quantità di denaro nelle disponibilità del prelato. Troppo tardi per richiedere una cifra superiore o per inventarsi un’altra truffa. Ed ecco che con un gesto fulmineo afferra il portafogli e lo strappa dalle mani della vittima prima di darsi alla fuga in moto. 

L’86enne si rende conto di quello che sta succedendo e non molla la presa. Ma il motociclista ha già accelerato e lo trascina sull’asfalto per alcuni metri provocandogli escoriazioni lungo il ginocchio sinistro con il rischio concreto di poter cagionare un danno molto più grave al prelato. Ieri, su richiesta del pm Silvia Santucci, il gup ha stabilito che il 41enne andrà a processo.

Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 08:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA