Non ha potuto chiedere aiuto. Lei, una ragazza etiope di 32 anni che da anni vive nella Capitale, è infatti sordomuta: caduta accidentalmente nel Tevere, se non fossero arrivati due poliziotti delle volanti per lei sarebbe stata la fine. Il salvataggio all'ultimo respiro si è registrato martedì quando sul Lungotevere degli Altoviti, in direzione Passeggiata di Ripetta, gli agenti della Polizia di Stato in servizio presso l'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, Sezione Volanti, sono stati fermati da un uomo che segnalava loro la presenza di una donna caduta accidentalmente nelle acque del fiume Tevere.
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In quel particolare tratto le acque del fiume Tevere sono impervie, profonde e con una vistosa presenza di alghe che, affiorando fino alla superficie, hanno ostacolato il recupero della 32enne etiope. Ma nonostante le notevoli difficoltà, il poliziotto è riuscito a localizzarla e portarla verso la banchina in stato d'incoscienza. I due poliziotti dopo averla estratta dall'acqua le hanno prestato un primo soccorso che è risultato fondamentale mentre erano in attesa del personale del 118 e, in seguito, è stata poi trasportata in codice rosso presso il policlinico Umberto I per le cure necessarie. La donna è stata ricoverata in prognosi riservata, anche se non è in pericolo di vita. I medici hanno trovato i parametri vitali buoni e questo si deve all'intervento tempestivo dei due poliziotti che, nelle ore successive, si sono recati al policlinico per assicurarsi delle condizioni della donna.
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La madre della 32enne ha indirizzato al Questore di Roma una bellissima lettera di ringraziamento nei confronti degli agenti che, malgrado il pericolo, sono riusciti a salvare la vita della figlia. La donna stava camminando sulla banchina del Tevere quando è svenuta ed è finita dentro il fiume. Per lei, inerme e in acqua, sarebbe stata la fine. Le correnti del fiume la stavano risucchiando sul fondo e se è ancora viva lo deve anche al passante che, visto quanto stava accadendo, ha dato l'allarme all'equipaggio della polizia che si trovava in prossimità della banchina. Poi il tuffo dell'agente per recuperare la donna svenuta e trarla in salvo.