Santanchè, gli scenari nel governo Meloni dopo la bocciatura della mozione di sfiducia individuale

Non è passato il tentativo a firma M5S, dal quale il Terzo Polo si era già sfilato. La maggioranza si è compattata sul ministro del Turismo, ma le cose potrebbero cambiare in caso di rinvio a giudizio

Mercoledì 26 Luglio 2023 di Riccardo Palmi
Caso Santanchè, gli scenari nel governo Meloni dopo la bocciatura della mozione di sfiducia individuale

Come prevedibile, non è passata la mozione di sfiducia individuale a firma del M5S contro la ministra del Turismo Daniela Santanchè, bocciata dalla maggioranza di centrodestra con 111 voti. Una mozione che, nonostante le scarse possibilità di successo, era stata proposta dal partito di Giuseppe Conte: la divisione tra le opposizioni (con il Terzo Polo contrario) ne ha però ulteriormente indebolito la forza. 

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Anche prima di andare in Aula Carlo Calenda, ospite di Omnibus su La7, aveva ribadito che «Santanchè si deve dimettere, è una questione di etica pubblica», ma che il metodo scelto dal M5S era sbagliato: «Fare una mozione di sfiducia sapendo di perdere può solo aiutare Meloni a tenere Santanchè e quindi diventa solo un fatto di marketing». Infine, il leader di Azione aveva riservato una stoccata a Matteo Renzi evidenziando che, pur essendo entrambi contrari alla mozione, le opinioni sul tema erano diverse: «Italia viva ritiene» che Santanchè «debba e possa restare al governo, noi no». Lo stesso capogruppo del Terzo Polo in Aula (in quota Italia viva), Enrico Borghi ha ricordato come in passato abbia avuto successo solamente una mozione di sfiducia individuale: quella presentata nell'ottobre 1995 contro il ministro della Giustizia del governo Dini, Filippo Mancuso. «Fu un'eccezione politica», nel contesto di un esecutivo di passaggio tra il governo Berlusconi e quello Prodi, ha sottolineato Borghi.

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Gli scenari

Una mozione di sfiducia individuale bocciata potrebbe aver l'effetto di ricompattare il Governo e chiudere quindi il caso: è l'effetto temuto dal leader di Azione, secondo cui la maggioranza ora potrà affermare di aver posto la questione in Senato e che l'Aula ha emesso il suo giudizio. Ciò detto, non è da escludere che, qualora emergessero fatti ulteriori e più gravi sulla vicenda (o un rinvio a giudizio), il presidente del Consiglio Giorgia Meloni possa chiedere un passo indietro alla titolare del Turismo, magari dopo l'estate, quando non è escluso un mini-rimpasto nell'esecutivo che coinvolga magari anche altri esponenti dell'esecutivo. Un tagliando al governo, si sarebbe detto una volta.

Il caso della mozione di sfiducia apre anche scenari interessanti sulle opposizioni, che si erano trovate unite sulla vicenda del salario minimo (Italia viva esclusa) proponendo una legge a firma unica. La vicenda Santanché ha invece rimesso al centro le differenze di vedute tra le forze politiche fuori dall'esecutivo, evidenziando come sia difficile costruire un fronte compatto contro il governo.

Un aspetto che rafforza, seppur indirettamente, la maggioranza guidata da Giorgia Meloni.

Il caso 

Daniela Santanchè è finita al centro di un caso politico dopo un'inchiesta della trasmissione Report che, a giugno, ha indagato sulle vicende relative ad imprese a lei riconducibili, ossia Visibilia e Ki Group. Le ipotesi al vaglio sono quelle di falso in bilancio e bancarotta, anche se negli ultimi giorni sarebbe emersa anche l'ipotesi di truffa ai danni dello Stato. Il 5 luglio, Santanchè è andata in Senato per rendere un'informativa sulla questione affermando sul suo «onore» di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia, atto che poi ha ricevuto il 17 luglio. Nelle settimane successive, le opposizioni hanno però continuato ad attaccare la ministra e il governo sulla vicenda, fino alla mozione di sfiducia individuale presentata dal M5S a firma di Stefano Patuanelli, in ragione delle «condotte spregiudicate» asseritamente tenute da Santanchè, che avrebbero compromesso la sua «credibilità» e posto «un grave pregiudizio sulle sue capacità di svolgere le delicate funzioni alle quali è chiamata».

 

Ultimo aggiornamento: 14:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA