Giorgio Panariello è uno dei protagonisti di "Lol 4 - Chi ride è fuori", al via su Prime Video il primo aprile.
Panariello, i genitori mai conosciuti
Una vita a far ridere, una vita che si è cercato e costruito. Per il giudice di Tale e Quale Show «è stata una salvezza. Avere un po’ di arte e di talento mi ha aiutato a superare le difficoltà, mi ha indicato una strada da seguire. Ho conosciuto la fatica: studiavo e lavoravo, ho strigliato i cavalli al maneggio, ho fatto il cameriere, l’operaio nei cantieri navali. Però facevo ridere».
E quando parla di difficoltà parla di sua madre che l’ha abbandonato, di un padre assente. Parla dei suoi nonni che l'hanno cresciuto come un figlio. A La Repubblica racconta la sua rivincita: «Quando ti capitano queste cose, cresci più in fretta degli altri, è l’istinto della sopravvivenza, ho bypassato una parte della gioventù. Non c’erano la paghetta o i genitori che parlavano con gli insegnanti. Ho avuto l’amore dei nonni». Ma non è per questo è stata un'infanzia infelice. Anzi, il contrario: «Ovvio che mi è rimasto dentro il desiderio di famiglia. Ora con Claudia, la mia compagna, e i cani, me la sono costruita».
Il dolore per il fratello morto
Tra i dolori della sua vita racconta anche quello di un fratello cresciuto in collegio, ex tossicodipendente, morto nel 2011 a 50 anni. «Avevo un senso di colpa represso nei suoi confronti. Girava la voce che fosse morto di overdose, è morto di ipotermia. Si è sentito male e nessuno l’ha aiutato. C’era un vuoto nella mia vita, era l’ultima casella da riempire. Non abbiamo conosciuto i nostri genitori, avevamo un anno di differenza: io sono finito con i nonni, lui in collegio».
Sanremo
Giorgio Panariello smentisce che i comici siano tristi, racconta che aspetta la sua grande occasione al cinema, che esiste una sorta di «razzismo artistico difficile da sradicare in alcuni registi». Conferma che a fare il giudice con il suo amico Carlo Conti si diverte. Non si è "divertito" invece a condurre il Festival di Sanremo nel 2006. Ma con molta onestà dice che «Sanremo non è il mio posto. Ci vuole pelo sullo stomaco e sangue freddo. Io mi agito. Pensiamo che Amadeus sia quello di Affari tuoi, ma ha fatto i Festivalbar, anni di dirette, la radio. Come Carlo Conti ha sempre la situazione sotto controllo. Lui, Ama, e tutti i conduttori bravi hanno il controllo di loro stessi, io non dormivo la notte. Ti svegli, la mattina dopo vai in conferenza stampa e ti dicono le peggio cose. Non vedevo l’ora che arrivasse domenica. Mi hanno massacrato ma ci sono stati festival peggiori». E ora? «Dopo un grande successo si deve cambiare tutto...»