LIGNANO - La prima vittoria di Manuel Bortuzzo, quella della rinascita agonistica. La drammatica vicenda legata alla sparatoria di cui è rimasto vittima nella notte fra il 2 e il 3 febbraio 2019 ha stravolto la sua vita e ne ha deviato la carriera di promettente stileliberista, ma non lo ha sconfitto nei sogni. Come dimostra la ripartenza di ieri - 12 marzo - a Lignano Sabbiadoro in Coppa del Mondo. La sua prima vittoria nei 100 rana s5 sb4 e nei 200 misti sm5 lo avvicina ai Mondiali estivi di Manchester, e lo lancia verso una possibile convocazione per le Paralimpiadi di Parigi 2024. A 535 giorni dal via, in quel tocco sulla piastra davanti a tutti, Manuel Bortuzzo ha provato finalmente il brivido e l’emozione attesi da prima dell’incidente in cui ha perso l’uso delle gambe. Rivela: «È stata un’esperienza emozionante, perché era la mia prima gara a livello mondiale tra i paralimpici. Ho ritrovato l’adrenalina della gara. È stato un percorso in salita, ho dovuto riadattarmi ma sono sulla strada giusta. Con il mio allenatore Francesco Bonanni stiamo facendo un bellissimo lavoro».
LA SCALATA
Da quella terribile notte a questo weekend trionfale, è stato un percorso lungo. «Ci sono due strade da prendere quando succedono cose del genere: abbattersi o l’andare avanti con il sorriso e la forza. Io ho scelto la seconda. Perché vivere ne varrà sempre la pena. La vita può regalare ancora soddisfazioni». Diventato personaggio conosciuto e seguito, Bortuzzo ha condiviso le sue giornate con Aldo Montano: «Ho trovato una persona che mi ha dato l’ispirazione di rimettermi in gioco. Io gli ho dato un tocco di umanità». Ha partecipato al Grande Fratello e si è parlato tanto di gossip. «Ma non voglio che mi distragga dal focus della mia vita: l’obiettivo è Parigi 2024». Manuel si sente nuotare e basta. Perché l’acqua è il posto ideale in cui esprimersi. «È una sensazione di libertà. Quando non sto bene, entro in vasca e torno a stare bene. È un po’ la cura a tutto. Manuel è rinato quando è tornato di nuovo in acqua».
Tesserato per le Fiamme Oro, il 24enne (triestino di nascita, ma che ha sempre vissuto e gareggiato in Veneto) si allena ora nel centro sportivo della Polizia di Tor di Quinto sei volte a settimana. «E’ sempre quello che ho voluto fare. Sono tornato ad essere solo un atleta, perché questo è il mio mondo». Conferma Bonanni, coach e già campione: «Piano piano Manuel sta riuscendo ad esprimere il nuotatore che cercava di farsi largo nelle giovanili azzurre». Anche se adesso ha cambiato stile: dal mezzofondo alla rana. «Ho chiesto qualche consiglio a Martinenghi. Sono pronto a levargli i migliori tempi. Scherzo…lui è su un altro pianeta».
GLI OBIETTIVI
Prossima tappa a Berlino, a metà maggio, ultimo evento utile per la qualificazione ai Mondiali che gli dovrebbero fare aprire le porte per Parigi 2024. «Ogni giorno che passa, spero diventi tutto più concreto.