Rapina in villa. Faccia a faccia con i banditi: «Se li sono visti davanti, il pugno poi lo sparo»

Lunedì 19 Febbraio 2024 di Giuseppe Babbo
Rapina in villa. Faccia a faccia con i banditi: «Se li sono visti davanti, il pugno poi lo sparo»

CAVALLINO-TREPORTI - «Non so nemmeno che sensazioni provare: sto vivendo un misto di rabbia e dolore».

Trovare le parole giuste è difficile. Lui è Gianmarco Biondo, ovvero il fratello e il figlio di Alberto e Maurizio, i due uomini colpiti da tre rapinatori che ieri sera hanno fatto irruzione nella loro casa di Ca’ Ballarin, in via Pordelio. Il primo, nel tentativo di difendere mamma e nonna, entrambe bloccate dai malviventi, è stato colpito con un colpo di pistola al ginocchio sinistro. Per questo una volta soccorso dal personale del 118 è stato elitrasportato all’ospedale dell’Angelo di Mestre dov’è stato sottoposto ad un intervento. Non sarebbe in pericolo di vita. Il secondo, invece, è stato colpito con dei pugni in volto dai rapinatori e per questo è stato trasportato in ambulanza all’ospedale di Jesolo per gli accertamenti del caso. «Hanno sentito le urla della mamma e della nonna – racconta Gianmarco che al momento dell’accaduto era a Jesolo salvo poi precipitarsi a casa appena informato di quanto successo -, e sono corsi giù dalle: si sono trovati i rapinatori di fronte, tre uomini con il volto coperto, e hanno cercato di allontanarli. Mio fratello è un atleta, pratica body building, ha un fisico possente e si è frapposto tra i malviventi e nostra madre. Immagino che i ladri non si aspettassero una reazione simile, per questo, scappando, hanno sparato un colpo di pistola. E’ stato ferito ad una gamba. Nostro padre invece ha ricevuto un pugno in faccia». Solo a quel punto i ladri sono fuggiti. «Sono scappati a piedi – continua Gianmarco – pare che abbiano provato a fermare degli automobilisti di passaggio ma senza riuscirci. Hanno fatto un “casino” enorme, non hanno rubato nulla. Mio fratello è ferito con un colpo di pistola ad una gamba e le scale sono piene di sangue. Le indagini sono partite immediatamente, speriamo li prendano. Inizialmente i nonni pensavano ad un scherzo: a Jesolo c’era la sfilata dei carri allegorici, quando mia nonna ha detto di scoprirsi il volto l’hanno immobilizzata. E da quel momento è iniziato tutto. E’ difficile aggiungere altro, speriamo solo che Alberto non abbia gravi conseguenze». 

I VICINI

La voce di quanto accaduto si è diffusa rapidamente, anche perché nell’abitazione della famiglia Biondo sono arrivate varie pattuglie dei carabinieri, una presenza che difficilmente poteva passare inosservata. Molte le famiglie di Ca’ Ballarin uscite di casa e giunte di fronte al giardino di casa Biondo, posizionandosi di fronte al nastro bianco e rosso tirato dagli uomini dell’Arma. «E’ terribile quanto accaduto - dicono i vicini – speriamo che Maurizio e Alberto non abbiano conseguenze gravi». Un altro vicino arrivato poco dopo con la moglie ricorda il problema della scarsa illuminazione di via Pordelio. «E’ un problema noto – dice – in passato qui sono avvenuti altri furti nelle abitazioni e nelle barche ormeggiate lungo il canale. Certo, questo è l’episodio più grave in assoluto. L’illuminazione va potenziata, non dovevamo arrivare a questo punto». Critico anche Federico Biondo, cugino di Maurizio, Alberto e Gianmarco: «Da tre giorni l’illuminazione all’altezza della rotonda tra via della Fonte e via Pordelio a pochi metri di distanza dalla casa dei miei cugini, non funziona. In questo modo chi ha agito ha avuto più facilità d’azione». Infine, tra chi ha seguito le varie operazioni dei carabinieri l’auspicio è uno solo: «Speriamo che li prendano presto, nel nostro litorale ci sono solo due strade, se sono fuggiti via terra non hanno avuto altre alternative». 
 

Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 10:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci