MESTRE - Chi ha fatto o non ha fatto le manutenzioni del cavalcavia superiore di Mestre? L'infrastruttura teatro della strage di martedì sera è tra le più antiche della città dopo il cavalcavia della Giustizia che permette alla via Miranese, una delle arterie storiche più importanti del territorio, di superare i binari ferroviari, e dopo il cavalcavia di Corso del Popolo.
VOLUMI DI TRAFFICO
Naturalmente, però, le infrastrutture di allora erano state realizzate per reggere volumi di passaggi enormemente inferiori a quelli attuali, e mentre l'autostrada, a pagamento, è stata aggiornata e allargata a tre corsie, il cavalcavia superiore, quello di Corso del Popolo e quello di San Giuliano sono rimasti pressoché gli stessi. L'Anas ha mantenuto fino a fine settembre 2001 le competenze sul manufatto della tragedia e sulla relativa ex strada statale 11 "Padana Superiore" e le restanti pertinenze come il cavalcavia di San Giuliano, altro nodo critico per la sua vetustà (realizzato tra il 1953 e il 1954) e per il fatto che ci passa anche il tram su una strada ad una sola corsia per senso di marcia: dal 1 ottobre 2001 tutta quella viabilità venne ceduta alla Provincia, istituzione che nel 2015 è diventata la Città Metropolitana di Venezia. L'Anas nei circa 40 anni di gestione ha garantito la manutenzione ordinaria ma i flussi veicolari continuavano ad aumentare, pesando su una struttura sempre più datata. Dal 2001 ad oggi, per altri 22 anni, a parte ulteriori manutenzioni ordinarie come le asfaltature e la sostituzione dei giunti di dilatazione, il cavalcavia superiore non è stato interessato da altri interventi più importanti. Nel frattempo è stato ceduto dalla Provincia al Comune diventando parte integrante della viabilità urbana di Mestre. Fu finalmente nel marzo del 2016, otto mesi dopo che il centrodestra conquistò Venezia ponendo fine a 25 anni di governo del centrosinistra e Luigi Brugnaro divenne sindaco, che venne affidato un incarico professionale (a marzo del 2016) per un rilievo piano-altimetrico ed architettonico del cavalcavia superiore; nel 2017 furono effettuate ulteriori indagini conoscitive sulle strutture e venne affidato un appalto per manutenzione ordinaria; ad aprile 2018 l'Amministrazione procedette con una verifica della vulnerabilità sismica e la redazione del Progetto di fattibilità tecnico economica per l'adeguamento normativo e il consolidamento dell'intera struttura, approvato a settembre del 2018 per 6 milioni 332 mila euro. L'intervento venne suddiviso in due stralci, e l'aggiudicazione dell'incarico di progettazione definitiva risale ad agosto 2019. Il 30 giugno 2020 è stato approvato il progetto definitivo e poi redatto quello esecutivo; allora si prevedeva di avviare i lavori per l'inizio del 2022 quando sarebbero stati disponibili i 6,3 milioni di euro necessari, data slittata di un anno e mezzo visto che il cantiere è stato aperto la notte dello scorso 4 settembre.
GLI STRALCI
Il primo stralcio prevede interventi sulla parte superiore dell'impalcato: in particolare il risanamento dei cordoli e sbalzi laterali (quelli che in un tratto potrebbero aver ceduto sotto il peso del pullman poi precipitato dal cavalcavia), nuova impermeabilizzazione e sostituzione giunti, rifacimento della pavimentazione, sostituzione barriere e parapetti. Col secondo stralcio si procederà alla predisposizione del nuovo impianto di illuminazione, a lavori all'intradosso, ed in particolare l'installazione di ritegni sismici, al risanamento dei pulvini e al rinforzo di alcune pile, oltre al rinforzo della soletta degli impalcati. Sette anni e mezzo per dare il via ai lavori, considerando i tempi della burocrazia italiana e che in mezzo c'è stata la pandemia di Covid 19.