JESOLO (VENEZIA) - Di quella onorificenza si erano dimenticati quasi tutti. Certamente non l'Anpi di Jesolo che, attraverso le parole del proprio presidente Roberto Ambrosin, lo scorso 25 aprile aveva chiesto di revocare la cittadinanza onoraria conferita a Benito Mussolini nel 1924 dal Comune di Jesolo, come accaduto all'epoca in tanti altri comuni italiani. Lo stesso era stato richiesto con una successiva lettera, alla quale il sindaco Christofer De Zotti ha però risposto di non poter aderire alla richiesta, ricordando che altri Comuni che hanno deciso di non revocare la cittadinanza a Mussolini, e spiegando che quella onorificenza è un atto storico che non può essere giudicato con i parametri del presente, che non si può cancellare tutto quello che è stato realizzato nel periodo fascista, che il Comune di Jesolo si riconosce nei principi della Costituzione «e non ha bisogno di ulteriori azioni che hanno un puro valore di "spot"».
IL CASO
Non riguarda solo Jesolo, sono tanti i Comuni che un secolo fa, tra 1923 e 24, diedero la cittadinanza onoraria al Duce.
Difficilmente però il sindaco Christofer De Zotti cambierà idea. «Credo che la mia opinione sia la stessa della precedente amministrazione ribatte il sindaco della quale faceva parte anche il Pd e che non ha revocato questa cittadinanza. Più che ai gesti simbolici credo sia opportuno pensare a quelli pratici: Jesolo ha una posizione chiara, credo di averlo ribadito nelle celebrazioni del 25 aprile. Ricordo poi che il sottoscritto, prima della campagna elettorale, ha partecipato al presidio di solidarietà nei confronti della Cgil, stigmatizzando l'attacco violento che il sindacato aveva subito. In ogni caso più che pensare a togliere qualcosa, io vorrei aggiungere: lo scorso 25 aprile sono stati ricordati dei partigiani jesolani caduti durante la Resistenza, la mia proposta è quella di dedicare una via al ricordo di queste persone».