UDINE - A 511 anni esatti dal primo incontro tra i “veri” protagonisti di Giulietta e Romeo, Udine rivendica con orgoglio le radici storiche del racconto d’amore contrastato più famoso al mondo e diventa Capitale dell’Amore, un ruolo che però non convince affatto l’opposizione.
MINORANZA
Per l’opposizione, però, si tratta di una strategia turistica che avrà scarso successo: «Mi pare velleitario proporre Udine come città dell’amore. Non penso sia un elemento di grande attrattività per la città quando Verona ha il mito di Shakespeare – ha commentato il capogruppo di Innovare, Federico Pirone -, e il mito ha di gran lunga più forza di una ricostruzione storica. Udine ha altre priorità, che sono quelle delle condizioni della ricettività, in particolare i servizi offerti, i trasporti e la capacità alloggiativa. Priorità su cui questa amministrazione non si è concentrata». Per Alessandro Venanzi, capogruppo del Pd, si tratta invece «dell’ennesimo esempio di sperpero di denaro pubblico. Credo – ha detto -, che ci siano altre priorità».
SIMBOLO
Simbolo d’amore universale, come l’ha definita l’assessore al turismo Maurizio Franz, la panchina, realizzata dall’azienda Tonello di Buttrio, è in alluminio corten, con la seduta a forma di cuore, e dotata lateralmente di portabiciclette. L’installazione, infatti, rientra nel più ampio progetto interregionale “Percorso d’amore”, ideato dallo Studio Borrella, che punta ad attirare un turismo slow lungo una trentina di località che fecero da sfondo alla vicenda (storica e del mito) dei due amanti, sfruttando una rete di piste ciclabili di circa 400 chilometri, da Tarvisio a Verona, passando per Brazzacco, Manzano, Udine, Rivignano, fino a Grado e Lignano. In Piazza Venerio saranno anche posizionati a breve dei pannelli che racconteranno la storia friulana di Lucina e Luigi, e ricostruiranno un’ipotesi delle vedute di quello che fu Palazzo Savorgnan, distrutto nel 1549. «Oggi qui ricordiamo la storia con due personaggi vissuti in questa città, in questo luogo – ha detto il sindaco Pietro Fontanini all’inaugurazione -: i due innamorati che poi ispirarono la grande opera di Shakespeare e che appartenevano alla potentissima famiglia Savorgnan. Il percorso dell’amore, infatti, ha a che fare con la storia. Ecco perché siamo orgogliosi di dire che i protagonisti storici erano del Friuli e non dobbiamo dimenticarlo: nemmeno gli amici di Verona lo contestano. Forse i miei predecessori in città erano stati un po’ distratti su questo tema, non ci credevano. Invece, studiosi inglesi hanno detto chiaramente che la vicenda è ambientata qui».