UDINE - L’occhio vigile del vicino come una garanzia per tutelare la propria casa e i propri beni dalle attenzioni di malintenzionati. In una Udine a doppio volto (cuore del territorio incoronato dalle statistiche primo in Italia per qualità della vita, ma anche sotto i riflettori dei media nazionali come Piccola patria di baby gang e affini) prendono sempre più piede le iniziative che partono “dal basso”. Se il primo segnale si era avuto con la chat per la sicurezza, trasformatasi nel giro di poche settimane lo scorso anno in una potenza di fuoco da oltre mille aderenti e in un comitato (Udine sicura), stavolta la testimonianza più netta arriva da Baldasseria, dove è nato già oggi quello che il Comune sta ancora costruendo passo passo con i tempi (lunghi) imposti dalla burocrazia.
L'INIZIATIVA
L’idea è venuta a una giovane donna coraggiosa, Laura Bassi, che già in passato trovò la forza di ripartire dopo il terribile incidente che nel 2014 le strappò il fidanzato e le fece perdere una gamba. Con lo sguardo rivolto al futuro, stavolta Laura ha saputo trasformare il furto della sua carrozzina (poi ritrovata) in un’iniziativa di mutuo aiuto con i vicini, che ha subito collezionato molte adesioni.
LA COMMUNITY
«Quello che ho creato è una community di whatsapp all’interno della quale ci sono dei gruppi, uno generale, uno per eventi e il più importante, uno sulla sicurezza - spiega Laura -. Per ora ci sono una sessantina di persone. Ho chiesto alle persone di scrivermi privatamente e ho inviato loro il link dopo aver brevemente guardato il loro profilo. Molti mi hanno scritto anche il loro domicilio. Non ho condiviso pubblicamente il link perché altrimenti qualcuno con altri fini potrebbe entrare».
CON L'AMMINISTRAZIONE
Un’iniziativa che sembra fare proprio il paio con l’idea di sicurezza partecipata e dei gruppi di volontari coltivata dall’amministrazione, grazie al protocollo firmato in Prefettura. E difatti Bassi non ha voluto “scavalcare” l’ente pubblico: «Ho scritto al vicesindaco Alessandro Venanzi e all’assessora Rosi Toffano in merito, in quanto potrebbe essere un’estensione del loro progetto di sicurezza partecipata». Bassi ha anche chiesto ai due assessori «come si possa migliorare questa idea». Laura pensa che servano «sicuramente delle regole per il gruppo per evitare discorsi inutili e polemiche e ci vogliono degli “admin” che monitorino. Sicuramente non è lo strumento perfetto e sarebbe utile avere un’applicazione di collegamento diretto con un team preposto, magari quello a cui fanno riferimento per il protocollo di sicurezza partecipata». In attesa del prodotto “istituzionale”, però, «per ora però è già qualcosa. Se questo gruppo fosse esistito al momento del furto di cui siamo stati vittime, i vicini avrebbero potuto segnalare il ladro che dormiva accampato con la refurtiva a 100 metri lineari da casa nostra. In questo modo forse qualcuno avrebbe allertato tempestivamente le forze dell’ordine», spiega Bassi La giunta applaude a quella che sembra una “prova generale” del futuro sistema. «Di fatto hanno creato quello che noi abbiamo messo in piedi con la Prefettura. Spero di incontrarli presto», dice Venanzi. E anche la sua collega Toffano si dice pronta a incontrare i promotori: «Ci incontreremo e ci confronteremo».