Quiroz, il narcoboss esce di galera. I suoi carichi di coca arrivavano via mare in Italia

Nelle prossime ore il 68enne verrà liberato dal penitenziario di Bogotà

Lunedì 11 Settembre 2023
Quiroz, il narcoboss esce di galera: pasticcio dei pm di Trieste. I suoi carichi di coca arrivavano via mare in Italia

Quando venne arrestato - al termine di quella che è stata la più grossa operazione antidroga in Italia, con 4,3 tonnellate di cocaina sequestrata - il colombiano Angel Martinez Quiroz era nella lista dei ricercati dall’Interpol più pericolosi al mondo.

Conosciuto nell’ambiente come “Angel”, è uno dei componenti di spicco del “clan del Golfo”, il più potente cartello di narcotrafficanti attivo in Colombia. Nelle prossime ore il 68enne verrà liberato dal penitenziario di Bogotà. Il 7 settembre del 2022 era stato sottoposto a fermo nella città colombiana di Medellin, proprio sulla base dell’ordine di cattura emesso dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale triestino, Marco Casavecchia. Quest’ultimo, essendo scaduto il 6 settembre scorso il termine della misura cautelare, non ha potuto fare altro che ordinare la scarcerazione provvisoria di Martinez Quiroz.

L’OPERAZIONE

Il 7 giugno del 2022 era scattata la maxi-operazione antidroga, coordinata dalla Procura di Trieste, una delle più grandi in Europa, con 38 arresti e il sequestro di 4,3 tonnellate di cocaina (di cui 2,5 sono state distrutte in un inceneritore lo scorso 23 agosto): un quantitativo che sul mercato avrebbe fruttato oltre 2,3 miliardi di euro. “Angel” concordava, durante riunioni segrete a Medellin, le spedizioni dello stupefacente che viaggiava via nave attraverso l’Oceano Atlantico e veniva scaricato nel porto di Trieste, per poi essere destinato in particolare a Milano, la piazza di spaccio più importante del Nord Italia. Il traffico, che oltre ai colombiani coinvolgeva trafficanti sloveni, croati, olandesi e bulgari, e acquirenti legati alla ’ndrangheta, è stato smantellato grazie anche all’azione di tre investigatori della Guardia di Finanza sotto copertura che sono riusciti a infiltrarsi fra i narcos. Il “clan del Golfo” aveva inviato a Trieste un suo emissario, Ramon Abel Castano Castano: era andato a parlare con il titolare di un servizio di import-export, che doveva garantire che la spedizione di trivelle da miniera, in cui era nascosta la cocaina, giungesse tra le banchine senza intoppi. Ma l’uomo era in realtà un finanziere del Gico, pronto ad ammanettarlo. 

LA COLLABORAZIONE

A luglio i legali del narcos, gli avvocati Alexandro Maria Tirelli e Federica Tartara, avevano chiesto al pubblico ministero Federico Frezza - titolare dell’indagine - un incontro finalizzato a offrire la collaborazione del loro cliente con l’autorità giudiziaria, in vista dell’udienza preliminare. Già il 20 marzo scorso, infatti, i penalisti avevano presentato un’istanza al gip di Trieste per la «revoca della misura cautelare in carcere, in attesa della definizione del procedimento di estradizione, o in subordine la modifica con una misura meno afflittiva». In particolare, avevano sottolineato che Martinez Quiroz era disponibile a prestare il consenso all’estradizione, senza aspettare che il presidente della Repubblica Gustavo Petro controfirmasse il provvedimento già firmato della Corte Suprema della Colombia (omologa della nostra Cassazione). In cambio, chiedeva di sostituire il carcere con gli arresti domiciliari. «È il tipico caso di scuola che insegnerei all’Alta Scuola delle Estradizioni - spiega l’avvocato Tirelli, presidente delle Camere penali internazionali - Un’occasione persa per la giustizia, data la precedente volontà del mio assistito di giungere alla cooperazione con la Dda e gettare luci sulle trame di un traffico internazionale di quella portata. Nell’interesse primario del cliente, non abbiamo potuto fare altro che far rilevare al giudice la decorrenza del termine di custodia; a questo punto, vedremo se sarà ancora possibile celebrare in concreto un processo contro Angel». «Inoltre - spiega il legale - anche l’estradizione ora è in bilico: in base al Trattato siglato nel 2019 tra Italia e Colombia, uno Stato non può chiedere all’altro più di una volta l’estradizione per lo stesso procedimento penale».

LA RISPOSTA DELLA PROCURA

Arriva oggi tramite comunicato che inseriamo qui in calce all'articolo (ndr) la risposta della Procura di Trieste: mancata tempestiva risposta da parte delle autorità giudiziarie colombiane nei termini previsti dal nostro codice. È questa la ragione della prossima scarcerazione del narcotrafficante Angel Maria Martinez Quiroz. In una nota il Procuratore, Antonio De Nicolo, sottolinea che, il ministro della Giustizia ha «tempestivamente avanzato domanda estradizionale» il 23 Settembre 2022. Domanda alla quale l'autorità colombiana, «a un anno di distanza» «non ha ancora comunicato formalmente la propria decisione», nemmeno dopo «reiterate istanze di aggiornamento».

Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 12:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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