Vittorio, quando la passione non ha età: a 81 anni sforna ancora pizze d'artista

Mercoledì 13 Settembre 2023 di Giulio Mondin
Il pizzaiolo Vittorio Casella

VIDOR - È partito più di sessant’anni fa dal sud Italia con la voglia di emergere. Molto tempo dopo, ancora oggi Vittorio Casella continua ad infornare pizze, cercando di insegnare ai giovani l’arte dell’impasto e della cottura perfetta. Oltrepassati gli 81 anni, ora sta prestando la sua sapiente opera dall’amico Tonino a Vidor. Una vita di grande attività e movimento fin da ragazzo quando, non trovando lavoro nella natia Calabria, si è spostato più a nord.

Inizialmente sul litorale romano a Fregene, dove da cameriere serviva celebrità quali Marcello Mastroianni ed Aroldo Tieri.

LA DOLCE VITA
«Era il periodo della Dolce Vita, c’era un gran giro ma io cercavo cose diverse – spiega – arrivò il momento del servizio militare e finii a Mestre. Conclusa la leva trovai lavoro a Jesolo in un albergo, conobbi la figlia del titolare e la sposai. Io avevo 23 anni, lei meno di 17. Mio suocero Romano mi insegnò a fare la pizza, mi appassionai cercando di apportare sempre miglioramenti. A soli 23 anni morì mia moglie, fu un colpo durissimo. Così presi mia figlia Monica, ancora piccolina, e arrivai a Cornuda al Biancospino».
Da quel momento Vittorio affina sempre più il suo impasto, mettendo una cura estrema nella ricerca degli ingredienti e creando un prodotto altamente digeribile. Tanto da venir apprezzato anche dal palato della celeberrima Toti del Monte. Anni di crescita, Casella si sposta da una parte all’altra della Pedemontana. Presta la sua opera alla Torre a Valdobbiadene, poi apre una pizzeria a Cavaso che in seguito cederà alla famiglia del pilota di rally Giandomenico Basso. Va ad Onè a gestire un bar, si risposa e nascono altri due figli, Denis, ora in Scozia dove ha due panifici, e Isabel. Però Vittorio non si accontenta. «Onè mi stava un po’ stretta, si è presentata l’opportunità di aprire ad Onigo e lì è nata la pizzeria con il mio nome. Ci sono rimasto per 26 anni. Ho accolto migliaia di clienti, tanti disposti a fare molti chilometri pur di assaporare la qualità dei miei prodotti. Che non è l’unico segreto, dato che anche il forno deve avere la temperatura giusta per ottenere un risultato ideale. Per non parlare dell’impasto, che è sempre differente e va realizzato con dedizione. Ma non dimentico nemmeno l’aspetto, la pizza oltre che buona deve essere anche bella da vedere».

L’ESPERIENZA
Chiusa l’ultima esperienza, Vittorio Casella non è rimasto a lungo lontano dal suo ambiente. Ha così accettato l’invito dell’amico Tonino di dargli una mano a Vidor. «Mi ero separato dalla seconda moglie e non volevo stare fermo. Mi sono rimesso in gioco, cercando di insegnare l’arte della pizza. Non sono geloso, mi piace spiegare quello che ho imparato in tanti anni di attività. Adesso sto dietro ad Andrea, il figlio di Tonino. Con i giovani ci vuole pazienza, spesso mollano alle prime difficoltà. Io però – conclude Vittorio Casella - voglio trasmettere a loro la stessa passione che ho avuto io da ragazzo». 

Ultimo aggiornamento: 16:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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