Trovata morta nei giardini della Biennale. Addio alla 17enne Francesca. Il papà: «Immaginatela come una farfalla, finalmente felice»

Domenica 5 Febbraio 2023 di Mauro Favaro
Trovata morta nei giardini della Biennale, il funerale di Francesca Tagliapietra a Susegana

SPRESIANO (TREVISO) - «Immaginatela come una farfalla che vola via, finalmente felice». Sono queste le parole scelte dalla famiglia per dare l'ultimo saluto a Francesca Tagliapietra, la ragazza di 17 anni, promessa della danza, trovata martedì senza vita nei Giardini della Biennale a Venezia. La chiesa di Spresiano ieri mattina, 4 febbraio, era gremita. Il padre, Paolo, assessore alla scuola e alla cultura di Spresiano, ha letto una lettera davanti al feretro della figlia, sopra a cui era stata appoggiata una piccola tiara da ballerina. Davanti a tutti c'erano la mamma Monica e il fratello Alvise, che ha portato la bara della sorella.

Poco più lontano, il sindaco Marco Della Pietra, l'intera giunta di Spresiano e il personale del municipio. E poi le amiche e gli amici di Francesca, da quelli incontrati sui banchi di scuola a quelli con i quali aveva condiviso palestre e palcoscenici.

Francesca era simbolo di grazia e delicatezza

«Francesca era una creatura splendida. E' sempre stata intelligente, delicata e sensibile, con uno sguardo alto sulle cose - spiega il padre - aveva talento artistico per la danza, soprattutto, così come per il canto e la musica. Non danzava per far contenti i genitori o per la vana gloria di esibirsi. Per lei la danza era la cosa più bella. La grazia del gesto non era costruita, corrispondeva alla grazia del cuore». Proprio grazie a questo negli anni si erano spalancate le porte della scuola di danza dell'Opera di Vienna e del Teatro dell'Opera di Roma. Senza contare i numerosi riconoscimenti internazionali, da Cannes a Berlino. Fino al premio di danza classica Mab che l'aveva portata a esibirsi anche davanti a Carla Fracci. Ieri il padre di Francesca ha voluto ringraziare in modo particolare il sindaco e l'amministrazione, per la delicatezza e il sincero interesse, e la maestra di danza, Jessica Rosso, direttrice e insegnante della scuola Angeli danza di Susegana, che aveva accompagnato sua figlia dai 9 ai 14 anni, facendole riesplodere la passione per la danza. Prima di leggere la lettera, alla fine della cerimonia, ha avanzato la richiesta di non applaudire il feretro all'uscita dalla chiesa («per molti è un modo spontaneo per manifestare affetto, ma gli applausi per Francesca li sentivamo quando usciva dal palcoscenico») e ha ribadito l'appello all'umana pietà evitando troppe domande.

La preghiera

«Non strappateci il cuore domandandoci come, quando e soprattutto perché ha detto alcune risposte non le abbiamo, altre preferiamo tenercele solo per noi». «Abbiamo appena cominciato a capire perché si dice che un genitore non dovrebbe sopravvivere al proprio figlio - ha aggiunto - il dolore e l'angoscia ci stanno travolgendo. E' come vedere due zoppi che stanno in piedi a fatica, appoggiandosi l'un l'altra». La richiesta di silenzio è stata condivisa anche da don Giuseppe Viero, parroco di Spresiano, che ieri ha celebrato il funerale: «Una scelta saggia, senza andare avanti con ipotesi, motivazioni e giustificazioni. Francesca ora è nella vita. Se abbiamo bisogno, immaginiamo il Signore che stringe a sé la nostra sorella. Adesso è al sicuro».
 

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