Mettersi a nudo in copertina per parlare di filosofia, scienza e letteratura, ammiccando a Totò e sfidando una società che corre sempre più veloce e in superficie. È la scommessa de La Livella, un magazine mensile online di cui il 1° aprile esce l'undicesimo numero e che viene presentata dai suoi ideatori - trentenni e veneti - come una bella rivista mensile di filosofia, letteratura, arte ed attualità, dove bello non è attributo ma piena sostanza.
OMAGGIO ALL'ATTORE
Proprio come nella più famosa delle poesie di Antonio de Curtis, in arte Totò, «'A Livella», a cui è liberamente ispirato il nome della rivista. «La livella non è altro che una bolla - spiega la direttrice -, misura se le cose sono in equilibrio, in un continuo tentativo di bilanciamento tra l'esistere e il non esistere e di unire i due lati opposti della vita». Quel «di fronte alla morte siamo tutti uguali» raccontato ironicamente dal principe della risata nella sua poesia ambientata in cimitero è emerso tragicamente nell'anno di pandemia, che ha invaso tutte le sfere della nostra esistenza, e proprio per questo è rimasta fuori dagli argomenti trattati dal magazine, uno spazio mentale ostinatamente Covid-free.
L'IDEA
Berenice, classe 1991, nata a Conegliano, laurea in Filosofia a Venezia, esperienze di vita a Berlino e oggi di casa a Treviso, ha iniziato a immaginare La Livella alla fine del 2018. «Un po' alla volta si è formato un gruppo di persone con passioni comuni e la voglia di scriverne - racconta la direttrice - e il progetto è stato avviato con vecchi e nuovi collaboratori che si sono alternati». Oggi con Veronica ci sono Thomas Masini di Bassano del Grappa, scrittore di filosofia e redattore, Dylan G. Lewis, giovane sudafricano che vive a Bassano e che si occupa delle traduzioni, la coneglianese Sara Simon, laureata in Giurisprudenza che scrive di attualità, da intendersi come macro notizie di slow journalism distanti anni luce dalla frenesia delle news della microattualità e potenzialmente interessanti per i lettori internazionali del magazine. La Livella è seguita anche in Sudamerica, così come in Germania, Francia e Regno Unito, per un totale di 1.500 lettori al mese, ponendosi il compito ambizioso di raccontare «quanto accade ed è accaduto - scrive Berenice nell'editoriale-manifesto - lievemente discosti dalle notizie del giorno, prendendoci il tempo di analizzare scrittori, filosofi e poeti che abbiamo amato come amanti voluttuosi, di raccontare gli eventi di ieri e quelli di oggi con uno sguardo vivo e vero con cura ed attenzione anche per il bello della grafica e del Word Wide Web. Ci siamo assunti l'onere di farlo in due lingue per dare un valido passaporto ai nostri contenuti che possa far loro valicare frontiere e confini».
L'INDICE
Il magazine propone contenuti densi e articolati, filosofia vera - da Parmenide a Severino passando per Wittgenstein -, scienza e approfondimenti di letteratura, ben distanti dal chiacchiericcio anestetizzante dei social e delle cantilene televisive, e lo fa con una veste grafica pop e contemporanea. «Curiamo nel dettaglio e tanto quanto i contenuti l'estetica e gli aspetti visivi, affidati ogni mese a illustratori e fotografi diversi - spiega Berenice - perché crediamo che la cultura debba oggi relazionarsi con la realtà contemporanea e uscire dagli ambienti obsoleti che non danno spazio al design e alla bellezza. Abbiamo deciso di essere un po' più vecchi nell'anima e più contemporanei nella struttura fisica. In questo senso La Livella è una risposta naturale della fantasia alle lamentele che odorano di vecchio sull'ambiente culturale».