Treviso, la vita della 18enne Agnese diventa un romanzo: «Ridere mi ha salvata dalla leucemia»

Giovedì 14 Marzo 2024 di Alfredo Baggio
Treviso, la vita della 18enne Agnese diventa un romanzo: «Ridere mi ha salvata dalla leucemia»

TREVISO - Una storia di coraggio e forza di volontà, di amore e ironia, un vero e proprio inno alla vita che racconta come affrontare e vincere la leucemia. “Te lo prometto. Una storia vera”, scritto dalla 18enne trevigiana Agnese Franceschini insieme a Gabriele Clima «che è il vero autore del libro -precisa- al quale ho raccontato la mia esperienza e che lui ha trasformato in questo romanzo» e pubblicato per la collana Feltrinelli Up.


PAZIENTE ONCOLOGICA
Nata a Ponzano, ad Agnese viene diagnosticata una leucemia linfoblastica acuta in giovanissima età, a soli 7 anni, che affronta nei due anni seguenti. «Dal 2013 al 2015 mi sono curata nel reparto di oncologia pediatrica di Padova -racconta- e sembrava che l’iter terapeutico si fosse concluso. Nel 2015 riprendo la mia vita in mano e i capelli iniziano a ricrescere, sennonché qualche anno più avanti arriva la ricaduta». Tra il 2017 e il 2018, a soli 11 anni si trova costretta a confrontarsi nuovamente con questo male, avvenimento che la porta a optare per il trapianto di midollo. «Il libro parla proprio di questo periodo -spiega l’autrice- in quella che è una storia vera ma volutamente romanzata, anche per far capire con che spirito io l'abbia vissuta». La fantasia si fa largo tra le pagine dell’opera, affiancando ad Agnese un simpatico e saggio coprotagonista, ovvero un cagnolino di peluche che si anima e che dialoga con la piccole degente in ospedale. «È una sorta di specchio della coscienza -spiega Franceschini- un grillo parlante che mi aiuta a superare i momenti difficili». 


L’IMPEGNO
Ora Agnese è cresciuta, frequenta l’ultimo anno del Duca degli Abruzzi e si impegna come volontaria all’associazione “Sogni”, che si occupa di realizzare i desideri dei ragazzi affetti da patologie oncologiche o terminali. «Il consiglio che posso dare a tutti i ragazzi che si trovano oggi in una condizione simile a quella che ho vissuto è di armarsi di una buona dose di ironia e di autoironia -suggerisce- perché prendersi troppo sul serio può diventare un dolore nel dolore, quando invece si può trovare sempre il momento in cui ridere. Non ho problemi a dire che l’ironia mi ha salvata».

Adesso Agnese ha problemi più “felici” di cui occuparsi, come la maturità e la scelta dell’università. «Mi piace tanto scrivere -e a conferma di ciò c’è anche la vittoria per il premio di reportage Goffredo Parise, oltre alla frequentazione del corso Giovani Penne della famosa scuola di scrittura Holden di Torino- anche se penso che mi iscriverò a filosofia».

Ultimo aggiornamento: 10:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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