SAN ZENONE - Il Ddl Zan definito "una punizione divina" e poi la messa per ringraziare il Signore del pericolo scampato. E si scatena la polemica fra il parroco don Antonio Ziliotto e il sindaco di San Zenone degli Ezzelini, Fabio Marin, omosessuale dichiarato, che si dice amareggiato dalla posizione del parroco.
IL DIETROFRONT
«Dobbiamo certamente mantenere la preghiera perché i governanti giungano a leggi giuste, ed è la preghiera affinché le posizioni seriamente argomentate possano venire riconosciute, in un contesto di discussione democratica franco e anche serrato, senza pregiudiziali ideologiche e chiusure preconcette» è la riflessione del vicario generale della diocesi di Treviso, mons. Giuliano Brugnotto, a margine della vicenda della «messa di ringraziamento per il blocco del Ddl Zan» promossa dal parroco di San Zenone degli Ezzelini (Tv). La stessa messa, nelle prime ore di stamattina, è stata sospesa, per evitare strumentalizzazioni. Aggiunge mons. Brugnotto: «Certamente non sembra opportuno un utilizzo strumentale della celebrazione eucaristica relativamente a una questione politica. Più che un ringraziamento, dispiace che in questo periodo non si sia attivato sul tema un dialogo aperto in Parlamento, così da produrre una legge capace di rispettare e tutelare tutte le persone. I diritti delle persone, infatti, debbono essere riconosciuti - ribadisce mons. Brugnotto -: da un lato c'è sicuramente quello di vivere senza subire violenza e discriminazione, ma dall'altro anche quello della libertà di espressione. Resta vero quanto affermato dal presidente dei vescovi italiani, il card. Gualtiero Bassetti: "Tra l'approvazione di una normativa ambigua e la possibilità di una riflessione diretta a un confronto franco, la Chiesa sarà sempre a fianco del dialogo e della costruzione di un diritto che garantisca ogni cittadino nell'obiettivo del rispetto reciproco"».