BREDA DI PIAVE - Lo choc, al rientro dal ristorante, è stato forte: il muro di casa, quello della cucina, demolito dall’esterno per entrare nell’abitazione e svaligiarla. Breda di Piave registra l’ennesimo furto, ma questa volta si è passato ogni limite: ignoti hanno approfittato della breve assenza dei padroni di casa all’ora di cena, poco più di un’ora e mezza, e usando probabilmente un martello elettrico da demolizione, si sono ricavati un varco nel muro laterale. Una volta all’interno, hanno cercato una cassaforte che non c’era, andandosene con qualche monile e lasciando dietro di loro danni per migliaia di euro.
IL COLPO
È accaduto lungo via Piave, la strada che da Breda conduce a Candelù, dove i malviventi hanno preso di mira una casa singola e probabilmente tenuto d’occhio i proprietari. Una volta avuta via libera, hanno tagliato la recinzione, si sono ricavati un varco nella siepe e invece di scassinare un infisso, operazione, questa, che avrebbe fatto scattare l’allarme, hanno scelto di demolire il muro. Entrando poi in cucina “scavalcando” il lavello. «Hanno rimosso quadri, specchi, prese d’aria alla ricerca della cassaforte». Nessuno dei vicini ha sentito nulla, eppure l’attrezzo usato rumore deve averne fatto: perforato il cappotto in polistirolo, il martello ha via via demolito anche i mattoni, finché il varco non è stato sufficiente a far sgattaiolare all’interno i ladri. Un colpo sconcertante, che si somma ai ripetuti furti avvenuti nel territorio di Breda negli ultimi mesi, da Pero a Saletto, colpi che già avevano fatto invocare al sindaco Cristiano Mosole il potenziamento dei controlli da parte della Prefettura.
IL PRIMO CITTADINO
«Non ho più parole, visto come sono avvenuti i fatti questa volta - commenta Mosole -. È un furto che lascia basiti, sembra quasi un film». In cui a “vincere” sono purtroppo i malviventi. «Siamo inermi, ma non voglio arrendermi - aggiunge il sindaco - Il fatto è che comincia a diventare una battaglia difficile, forse impossibile a queste condizioni. Ribadisco con forza il mio appello, spero che qualcuno si stia organizzando per fare qualcosa: risentirò la Prefettura, chiederò che si convochi un incontro urgente, anche con gli altri sindaci, in modo da decidere tutti insieme cosa fare».
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