Baby gang e bulli, contro il disagio giovanile arriva il volontariato: il progetto Sconfinamenti per 380 studenti trevigiani

Lunedì 22 Aprile 2024 di Redazione Treviso
Baby gang e bulli, contro il disagio giovanile arriva il volontariato: il progetto Sconfinamenti per 380 studenti trevigiani

TREVISO - Bulli e baby gang? Contro il disagio giovanile arriva il volontariato. Si chiama "Sconfinamenti" il progetto che ha già interessato 380 studenti (19 classi) di scuole medie trevigiane  (Istituto Comprensivo Felissent di Treviso, IC di Casale sul Sile e IC di Silea) che, insieme ad oltre 40 docenti, sono entrati in contatto con una delegazione della fondazione Callescuela, ente solidale impengnato nell'aiuto dei bambini lavoratori in Paraguay. «L’idea è di dare ai ragazzi un esempio positivo per suscitare in loro maggior senso civico e la voglia di impegnarsi attivamente nella comunità, facendo volontariato - spiega Anna Corò, presidente di Volontarinsieme OdV, capofila nel progetto - grazie all’incontro con operatori impegnati in progetti solidali e agli approfondimenti svolti, i ragazzi hanno potuto toccare con mano cosa significa fare qualcosa per l’altro. Un’esperienza profonda ed emozionante che ha già dato ottimi risultati: molti ragazzi hanno già espresso il desiderio di impegnarsi in prima persona nel mondo del volontariato».

L'incontro con gli studenti

Nel mese di aprile gli studenti hanno incontrato una delegazione sudamericana della Fondazione Callescuela. Una realtà solidale operante dal 1983 in Paraguay per aiutare i bambini lavoratori, creando per loro spazi educativi, combattendo lo sfruttamento e accompagnandoli verso la consapevolezza in un percorso di riconoscimento dei loro diritti. A raccontare i progetti realizzati da Callescuela in Paraguay sono stati Matilde Aliende, Educatrice e Coordinatrice per l’accompagnamento della fondazione, e Thiago Samuel Coronel Blanco, membro del Gruppo Comunitario Integrato dei Lavoratori Adolescenti (GIAT), ragazzo che aiuta quotidianamente i coetanei a migliorare le proprie condizioni di vita. La delegazione paraguaiana ha potuto raccontare la propria esperienza di impegno quotidiano a fianco di bambini e adolescenti in situazione di estrema povertà in Paraguay. Gli incontri si sono svolti nell’ambito di “Cittadinanza educ-attiva”, il primo dei sette ambiti in cui si sviluppa “Sconfinamenti. Uscire dai propri confini per crescere una comunità educante”.

Il progetto

“Sconfinamenti. Uscire dai propri confini per crescere una comunità educante” è un progetto di rete che coinvolge 18 partner tra enti pubblici e del Terzo Settore sul tema delle povertà educative, andando dunque ad agire direttamente sul fenomeno del disagio giovanile emergente negli anni post pandemia. Avviato nel 2022 e della durata triennale, è sostenuto dall’Agenzia per la Coesione Territoriale e finanziato nell’ambito del FSC - Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, con 313.446 euro su un totale di 403.000 euro complessivi, tra i quali anche un contributo di Fondazione BCC Pordenonese. Il progetto si rivolge a ragazzi e ragazze di età compresa tra gli 11 e i 17 anni e si realizza nei comuni di Casale sul Sile, Casier, Silea e nei quartieri di San Lazzaro e di San Zeno a Treviso. “Sconfinamenti” ha come capofila Volontarinsieme OdV e come partner Usl 2 Marca Trevigiana, CSV Belluno Treviso, Veneto Lavoro, i Comuni e gli Istituti Comprensivi di Casale sul Sile, Casier e Silea, l’Istituto comprensivo 3 “Felissent” di Treviso, l’istituto professionale “Fabio Besta” di Treviso, e le associazioni APS Sogno Numero 2 Anteas, Federazione Mani Tese ETS, Fondazione Pime Onlus, NATs per… OdV, Servitium Emiliani Onlus e UISP Comitato Territoriale Treviso-Belluno APS. La programmazione prevede il coinvolgimento nel triennio di 2.500 adolescenti (tra cui 320 in situazione di povertà educativa e 150 con bisogni educativi speciali), 500 nuclei familiari e 345 tra insegnanti ed educatori.

L'obiettivo

A partire dal tema della povertà educativa e della dispersione scolastica, aggravato dall’emergenza sanitaria, “Sconfinamenti” si pone come obiettivo finale la costruzione e il rafforzamento di una comunità educante aperta e inclusiva, capace di attivare tutti i luoghi e le occasioni in cui si crea il rapporto con i giovani: la scuola, la famiglia, lo sport, i quartieri, le associazioni e le istituzioni del territorio.

Tutto questo attraverso la valorizzazione delle passioni, degli interessi e delle idee dei ragazzi, affrontando e gestendo insieme a loro anche paure e disagi, nell’ottica di prevenire situazioni a rischio.

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