Messo in sicurezza l'Oratorio Sant'Agostino, un mese fa era ceduta una parte del tempietto del 1600

Il fenomeno risale ai primi di aprile. I resti sono già stati messi in sicurezza

Sabato 4 Maggio 2024 di Anna Nani
Messo in sicurezza l'Oratorio Sant'Agostino, un mese fa era ceduta una parte del tempietto del 1600

CORBOLA - Ha ceduto una parte dell'Oratorio Sant'Agostino di Corbola. La chiesetta che si trova all'angolo tra la via omonima e via Roma era chiusa da un paio d'anni, proprio perché erano stati riscontrati alcuni malanni. «Martedì sono stato chiamato dai vigili del fuoco e dai Carabinieri per verificare una situazione che comunque era già stata messa in sicurezza riferisce il sindaco Michele Domeneghetti - Il cedimento risale ai primi di aprile e fa specie che qualche buontempone abbia avuto la bella idea di chiamare i pompieri, non rendendosi conto che queste sono situazioni che potrebbero sfociare nel reato di procurato allarme, dato che si sono distratte forze per qualcosa che era già stato messo al sicuro». Il primo cittadino prosegue: «Durante la serata di presentazione dell'intervento di consolidamento e restauro della chiesa di Santa Maria Maddalena avevo ricordato al rappresentante della Curia come vi fosse la necessità di trovare fondi per preservare anche la chiesetta».


LA STORIA DELL'EDIFICIO

In base a quanto indicato nel Catalogo generale dei Beni culturali redatto dall'Istituto centrale per il Catalogo e la documentazione (ICCD) del Ministero per i beni culturali il tempietto avrebbe datazione incerta. Alcuni lo fanno risalire alla fine del 1600, altri lo collocano all'inizio del 700. In ogni caso il primo documento che attesta con sicurezza l'esistenza della chiesa è un atto di battesimo del 1719. L'Oratorio fu chiuso nel 1823 dal vescovo Ravasi perché giudicato in condizioni indecenti per essere ricostruito nel 1832 grazie alla generosità della nobile Elisabetta Pericoli. L'edificio è composto dall'aula e dal presbiterio rialzato. Una serie di paraste con cornice modanata decora le pareti interne mentre un arco a tutto sesto definisce lo spazio del coro.

La facciata è ritmata dalle quattro paraste poggianti su basi e con capitelli corinzi che sorreggono la trabeazione ed il timpano con i due pinnacoli laterali e, al centro, la statua di S. Agostino. La porta di accesso, con sovrastante timpano e finestra a lunetta, si trova su un piano rialzato ed è accessibile per mezzo di una scala che riprende la forma originaria. Durante le guerre lo stabile fu usato come ospedale da campo e quindi magazzino.


I RESTAURI

Tra i restauri noti uno degli anni '50, l'altro nel biennio 1994-96. L'ultima manutenzione ha rispettato la struttura originaria dell'oratorio, con la riapertura delle due finestre del coro, presumibilmente chiuse durante lavori di risanamento ottocenteschi, e l'aggiunta di vetrate a lunetta istoriate rappresentanti momenti della vita di S. Agostino. Era stato altresì sanato il tetto a capriate che regge un soffitto di arelle di canniccio intonacate a malta bianca e sabbia mentre la pavimentazione è stata rimossa, ridisponendo le mattonelle sane in fasce perimetrali alla navata e al presbiterio ed integrando il pavimento nella parte centrale della sala e parzialmente del coro con mattonelle di cotto impermeabile. Erano stati infine ripuliti e riposizionati all'interno gli arredi e le statue, tra cui il crocifisso seicentesco, la statua di S. Francesco e il quadro della Madonna. Durante i lavori, nell'ingresso erano stati rinvenuti i resti della sepoltura di una donna mentre sulla parete laterale disegni nonché una serie di numeri testimonianti le somme di denaro offerte dalle diverse famiglie della borgata.

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