Pordenone. Sputi e insulti in Posta a una 17enne marocchina, il gip respinge l'archiviazione della Procura: è discriminazione

Crisi di panico e cure mediche: imputazione coatta per la 57enne di Brugnera

Giovedì 21 Settembre 2023 di C.A.
Pordenone. Sputi e insulti in Posta a una 17enne marocchina, il gip respinge l'archiviazione della Procura: è discriminazione

PORDENONE - Quando ha scoperto che la ragazza in coda allo sportello postale di Brugnera era marocchina, ha abbassato la mascherina e le ha sputato in faccia. «Tornatene al tuo paese - le ha detto - Vorrei alzarti le mani addosso, ma non voglio sporcarmi». È il 7 aprile dello scorso anno. La ragazza, una studentessa di 17 anni, ha avuto una crisi di panico ed è finita in pronto soccorso. La sconosciuta non si è scusata, un atteggiamento che la vittima non le ha perdonato. La Procura ha valutato la denuncia presentata ai carabinieri della Compagnia di Sacile, ma una volta ultimati gli accertamenti ha ritenuto che non vi fossero i margini per poter sostenere in un’aula dibattimentale l’accusa di lesioni e minacce aggravate dalla discriminazione razziale, né l’atto discriminatorio subito dalla vittima. Ha chiesto l’archiviazione del fascicolo d’indagine a carico di G.M., 57 anni, residente a Brugnera e difesa dall’avvocato Alessia Crapis. Un percorso che si è interrotto con l’opposizione presentata dall’avvocato Alessandro De Paoli, che ha ottenuto dal gip Rodolfo Piccin un’imputazione coatta.
Il fascicolo tornerà in Procura. Se per l’atto discriminatorio l’archiviazione è stata confermata, non è così per le lesioni e le minacce aggravate dalla discriminazione etnica e razziale. Il procedimento penale, dunque, avrà un seguito. Il gip ha ritenuto che la condotta della 57enne di Brugnera non avesse finalità educativa nei confronti della studentessa originaria del Magrebh, anzi, avrebbe contribuito a umiliare la giovane, fatta passare per una maleducata soltanto perché era marocchina.
«Non si tratta ancora di una sentenza, ma di una imputazione coatta, cioè ordinata dal giudice al pm all’esito della mia opposizione alla richiesta di archiviazione», spiega l’avvocato De Paoli. Quel giorno la 17enne aveva accompagnato la madre all’ufficio postale di Brugnera per aiutarla ad attivare la propria carta bancomat. «La procedura da seguire era piuttosto complessa - aggiunge il legale -, La giovane ha chiesto indicazioni allo sportello. In quel frangente stava per essere servita l’indagata, che si è espressa nei confronti della giovane attraverso parole e azioni di inaudita gravità». Le ha chiesto di quale nazionalità fosse: «Sei romena o italiana?». Quando ha scoperto che la ragazza era marocchina, le ha detto di tornarsene al suo paese. «Mentre la giovane riusciva a malapena a chiedere all’indagata un minimo di educazione - prosegue l’avvocato -, la donna si è abbassata la mascherina e le ha sputato in faccia minacciandola di stare zitta altrimenti le avrebbe messo le mani addosso pur non volendo sporcarsi le mani su una marocchina».
La giovane, che vive in Italia da quando aveva tre anni, è crollata. Ha cominciato a singhiozzare, non riusciva a parlare e respirare, tanto che è stata stesa a terra». È stato chiesto l’intervento dei carabinieri, altri volevano chiamare un’ambulanza, ma lei ha rifiutato i soccorsi, anche se poi ha dovuto andare in ospedale, dove le hanno dato dei medicinali per placare la crisi di panico.
Studentessa all’istituto turistico e appassionata di lingue, la vittima è una poliglotta che oltre all’arabo e all’italiana parla inglese, francese, tedesco e spagnolo.

Ha quattro tra sorelle e fratelli minori, tutti nati in Italia. Dopo l’episodio in Posta a Brugnera si era rivolta al giornale per far sapere che la sua famiglia è integrata e ha a lungo parlato di quello che era successo. La consapevolezza che ciò che le è successo avrebbe potuto ripetersi, l’ha spinta a lanciare un appello al mondo della scuola: «Ci vorrebbe maggior educazione civica. Siamo noi la generazione che va avanti, siamo noi che dobbiamo imparare a convivere». Adesso attendo l’epilogo giudiziario.

Ultimo aggiornamento: 20:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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