PORDENONE - Nessuno, tanto meno il sindaco Alessandro Ciriani, contesta la bontà dell'azione alla fonte. La fibra ottica, quindi la possibilità di navigare in modo super-veloce su internet, è una necessità dettata dai tempi moderni.
IL VERTICE
Sono decine, i chilometri di strade cittadine interessati negli ultimi mesi o anni dal passaggio dei cantieri per la posa della fibra ottica. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti: si naviga più velocemente ma la qualità dell'asfalto è nettamente peggiorata. Per questo motivo il sindaco Alessandro Ciriani ha convocato e incontrato i rappresentanti delle molte ditte che operano nel campo della posa della fibra ottica in virtù di un piano nazionale: «Il progetto per portare la fibra ottica nella maggior parte della nostra città - ha detto il primo cittadino di Pordenone - è sicuramente molto importante. Ma le aziende che se ne occupano devono lavorare nel modo giusto. Ed è quello che abbiamo detto loro. Troppo spesso, infatti, ci siamo trovati davanti a rattoppi che non esiterei a definire micidiali. Ed è successo che il problema si verificasse anche sulle strade che magari erano state asfaltate da poco tempo». Con un danno conseguente praticamente doppio, perché nella stessa zona aveva già operato il Comune. Un richiamo all'ordine, quindi, ma non generalizzato. «Ci sono anche molte ditte che lavorano bene - ha infatti proseguito Alessandro Ciriani - ma in altri casi i problemi sono notevoli».
IL QUADRO
I disagi emergono soprattutto nell'ultima fase dei lavori, cioè quando dopo la posa vera e propria della fibra ottica bisogna ripristinare il manto stradale. È in quel momento che fioccano i rattoppi che non combaciano con il resto dell'asfaltatura e che spesso si trasformano (e basta anche la prima pioggia) in vere e proprie buche. Non si tratta infatti di aziende specializzate nella posa degli asfalti e soprattutto il Comune non può intervenire. La posa dei cavi che servono al funzionamento della fibra ottica, infatti, è figlia di un piano nazionale che supera la competenza degli enti locali.
In realtà una possibilità ci sarebbe ed è quella di una contestazione formale a lavori terminati, laddove ovviamente il danno sia evidente. Si perderebbe però troppo tempo e praticamente nessun Comune si avventura su quella strada impervia. L'unica soluzione è evitare le manutenzioni dove c'è in programma la posa dei cavi. E rimandarle.