​Il colosso AstraZeneca mette radici in Fvg. Dai vaccini alla ricerca: che cosa faranno

Fedriga: «Grandi opportunità per le piccole imprese e le start up che possono collaborare con aziende di dimensione globali»

Sabato 3 Febbraio 2024 di Elisabetta Batic
Il colosso AstraZeneca mette radici in Fvg

La volontà è quella di individuare «le tecnologie adeguate per la presa in carico a distanza della persona non solo dal punto di vista clinico ma anche quotidiano attraverso sistemi innovativi e digitali». Per questo, la Regione Fvg ha sottoscritto ieri a Trieste un protocollo d'intesa con la società biofarmaceutica AstraZeneca. Tra le altre finalità, la ricerca in ambito farmaceutico, la prevenzione delle malattie, corretti stili di vita e il supporto alla fragilità.

«L'interesse di Novartis prima e ora di AstraZeneca per il Friuli Venezia Giulia testimoniano quanto la nostra regione possa essere attrattiva ha detto il presidente Massimiliano Fedriga, affiancato dagli assessori alla Salute Riccardo Riccardi e al Lavoro e ricerca Alessia Rosolen e la "life science" rappresenta un fondamentale pilastro non solo di salute pubblica ma anche di competitività economica e sicurezza nazionale». Dal canto suo, l'amministratore delegato di AstraZeneca Claudio Longo ha riconosciuto al Friuli Venezia Giulia «una storia legata all'innovazione e alla capacità di fare rete, con una grande voglia di andare avanti».

Poi ha ribadito l'obiettivo di «creare innovazione nell'ambito della salute realizzando studi clinici che aumentino la competitività regionale favorendo processi di trasferimento tecnologico».

Fedriga ha anche spiegato come si creino, così, «grandi opportunità per le piccole imprese e le start up che possono collaborare con aziende di dimensione globali, favorendo la crescita dell'intero settore della ricerca, in particolare per quanto attiene alle scienze della vita». Un ambito che sta dando frutti importanti, come dimostra la recente ricerca di Ernst&Young, dalla quale emerge come il Friuli Venezia Giulia sia in controtendenza rispetto al trend nazionale per gli investimenti sulle start up, posizionandosi al primo posto a livello nazionale come crescita percentuale (+118%) e superando in termini di valore assoluto altre regioni molto più popolose.


Il protocollo pone, dunque, le basi per l'avvio di una collaborazione finalizzata allo sviluppo di un ecosistema regionale della ricerca e dell'innovazione nei settori delle scienze della vita. La partnership incentiverà in particolare le attività innovative mediante lo scambio di conoscenze, la creazione di reti di collaborazione e la condivisione di competenze tra l'azienda e gli enti del servizio sanitario regionale del Friuli Venezia Giulia anche al fine di esplorare iniziative di salute digitale e applicazione dell'intelligenza artificiale nella genomica e nella medicina di precisione.
«Al bisogno di salute si affianca quello sociale ha affermato Riccardi cercheremo quindi di individuare misure equilibrate di assistenza alla persona» rafforzando la capacità di rispondere alle richieste di salute della popolazione, dallo sviluppo di nuovi approcci terapeutici a soluzioni di salute digitale che migliorino l'interazione tra i pazienti e il sistema sanitario. Sempre Riccardi ha definito questa collaborazione tra pubblico e privato «una grande opportunità». Il sistema delle scienze della vita conta in Friuli Venezia Giulia 172 imprese attive che generano un valore di produzione di 937 milioni di euro e impiegano quasi 5mila persone. La Regione ha stanziato in bilancio per il triennio 2023-2025 la cifra di 28,5 milioni di euro: «Vogliamo supportare start up e progetti di ricerca e innovazione portati avanti da imprese, università e organismi che operano nel sistema sociosanitario regionale» ha evidenziato, invece, l'assessore Rosolen.

Ultimo aggiornamento: 4 Febbraio, 10:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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